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Poste sfuggenti, e ai sindaci non rimane che il Tar

di DAVID ZANIRATO

Poche ed evasive le risposte date venerdì dai responsabili Nordest di Poste Italiane ai sindaci dei comuni montani del FVG rispetto alle questioni della consegna della corrispondenza a singhiozzo, il prossimo debutto del Postino elettronico nonché la presenza degli sportelli sul territorio, già pesantemente colpito da tagli e razionalizzazioni negli ultimi anni.

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Seppur l’incontro fosse stato promosso principalmente per presentare le novità tecnologiche che la società farà scattare da lunedì, gli amministratori si aspettavano chiarimenti rispetto ad un servizio che lascia molto a desiderare in tanti comuni. Tra gli interventi quelli del commissario della Comunità montana carnica, Lino Not e del sindaco di Maniago Andrea Carli,in rappresentanza della Comunità montana del Friuli Occidentale, il quale ha voluto testimoniare innanzitutto l’”incazzatura del parroco di Claut che ha dovuto pagare sanzioni per fatture recapitategli in ritardo di giorni” per poi mettere in luce l’inappropriata scelta di partire con il postino telematico in comuni dove la quota di residenti over 65 sfiora percentuali del 30/40 per cento della popolazione.

A rincarare la dose sindaco e vice di Cavazzo Carnico, Borghi e Iuri, quindi Brollo per Tolmezzo ha rimarcato il fatto di come  non sia concepibile “che vi prendiate la polpa e ci lasciate l’osso, attenti che solitamente gli smottamenti partono dalla montagna”.

mappa spostamenti postini
Il risiko dei postini

Altra questioni sollevata dalla platea quella della mappa sui futuri spostamenti dei postini tra i comuni del territorio carnico, documento che doveva rimanere interno ma che è apparso in sala in alcune copie lasciate prima dell’inizio dell’incontro. “Come è possibile che chi il lunedì consegna la posta a Forni di Sopra, il martedì la vada a consegnare a Fusea – ha chiesto il sindaco di Ampezzo Benedetti – e come mai dite che il servizio migliorerà quando ci saranno 15 postini in meno?” Da parte loro i rappresentanti di Poste hanno replicato che “sono state fatte pianificazioni mirate, le zone di recapito aumenteranno e grazie al sistema degli appuntamenti su chiamata ci sarà puntuale risposta alle esigenze del cittadino”.

A questo punto le uniche speranze di poter cambiare le cose dovranno arrivare dai responsi del Tar ai ricorsi presentati dai comuni, sia di quelli friulani, sia di quelli piemontesi.

 

COME FUNZIONA IL POSTINO TELEMATICO

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