CronacaFVG

Premariacco, agganciata una cella telefonica, continuano le ricerche dei tre dispersi – VIDEO

Sono continuate per tutta la notte a Premariacco, nella provincia di Udine, le operazioni dei vigili del fuoco per la ricerca di 3 ragazzi travolti ieri dalla piena del fiume Natisone. Stanotte sono state effettuate ricognizioni aeree con droni sulle aree di ricerca e operazioni a terra da personale del Corpo nazionale esperto in soccorsi fluviali.

Al momento il dispositivo di soccorso messo in campo dal Corpo nazionale conta 40 tra specialisti sommozzatori, soccorritori fluviali giunti da tutti i Comandi della regione, dronisti, topografi, team speleo e l’elicottero del reparto volo di Venezia. Istituita una Unità di Comando Locale (UCL) sul posto per il coordinamento dell’intervento.

I vigili del fuoco hanno mantenuto anche durante la notte un presidio nel campo base allestito a Premariacco, proseguendo le verifiche nella zona immediatamente a ridosso del ponte Romano. Da stamani, anche grazie a condizioni meteo migliori, sono in azione anche i droni della Protezione civile Fvg.

A quasi 20 ore dalla scomparsa, le possibilità di trovare i dispersi ancora vivi sono quasi azzerate, sia per la velocità dell’acqua, sia per l’ipotermia. Gli esperti sono persuasi che il fiume possa ‘restituire’ i corpi dei ragazzi perché il Natisone ha quello che è stato definito un carattere torrentizio estremo: a piene improvvise, come quella di ieri, fa seguito uno “sgonfiamento” altrettanto repentino, con portate d’acqua che improvvisamente si fanno esigue.

I soccorritori hanno intercettato questa mattina il segnale di uno dei cellulari dei ragazzi dispersi nel fiume Natisone. Per questa ragione, le ricerche si concentreranno ora in quella specifica zona, anche se non è certo che, nel disperato tentativo di sottrarsi alla piena, lo smartphone sia rimasto addosso al suo proprietario.

Si tratta comunque di un elemento utile a beneficio delle decine di soccorritori che stanno operando lungo il corso del torrente, dal ponte Romano fino alla confluenza con il fiume Torre, a propria volta emissario dell’Isonzo.

A intercettare il segnale emesso dal cellulare è stato proprio uno dei droni della Protezione civile che da questa mattina vengono utilizzati dai soccorritori, una delle apparecchiature impiegate per le ricerche. Non è stata resa nota l’area dove è stato individuato il segnale, ma è lì che per il momento si concentreranno le ricerche.