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Prima giornata a Tolmezzo per l’incontro annuale dei Friulani nel Mondo

“La solidarietà internazionale straordinaria che il Friuli ha ricevuto nel terremoto del ’76 si è ripetuta, anche se in misura diversa, con il dopo Vaia; questo è stato possibile grazie alla credibilità dei nostri emigranti che hanno saputo rappresentare al mondo i valori dei friulani”. 

Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, in occasione della XVI convention e dell’incontro annuale dei Friulani nel Mondo tenuti a Tolmezzo nella sede dell’Uti Carnia, presente fra gli altri anche il sindaco Francesco Brollo.

Nell’esprimere la gratitudine e l’orgoglio dell’amministrazione regionale per i friulani nel mondo, Riccardi ha salutato quelli presenti in sala con un “ben tornati a casa” e ha ringraziato i fogolars nazionali e internazionali per la vicinanza dimostrata nel dopo Vaia.

“Il piano di ripristino dei danni causati dall’alluvione che ha colpito alla fine di ottobre dell’anno scorso la parte più fragile di questa regione, la montagna, è in corso – ha informato Riccardi –. Vaia ha causato danni per oltre 500 milioni di euro in una notte, senza fortunatamente fare vittime. A disposizione ci sono stanziamenti globali pari a 450 milioni, di cui 369,8 statali che abbiamo impegnato e stiamo impegnando per la ricostruzione”. 

Il vicegovernatore ha voluto rappresentare l’efficienza delle azioni svolte nell’emergenza “frutto di una macchina organizzativa messa in piedi in poco tempo che ha mostrato un sistema dei soccorsi, a partire dal ruolo svolto dai Comuni, di grande importanza. Una macchina figlia delle esperienze del passato, di uomini di valore come Mario Toros e Giuseppe Zambereletti – ha aggiunto – grazie ai quali abbiamo ereditato un’organizzazione straordinaria che ci viene invidiata in tutto il mondo”.

Riccardi ha voluto ribadire la forza del popolo friulano emersa anche nell’emergenza di ottobre riportando una frase di un cittadino detta poco dopo l’alluvione, “non c’è tempo per piangere bisogna lavorare”, e ha ricordato come già 48 ore dopo la tempesta le situazioni di pericolo erano state risolte. “Grazie alla continuità degli investimenti in tecnologia a favore dell’organizzazione della Protezione civile che non riscontra distinzioni politiche – ha concluso – il sistema dell’allerta avviato 48 ore prima ha codificato nei dettagli quello che sarebbe potuto accadere e che è poi accaduto”.

Durante il convegno sono stati forniti, inoltre, alcuni dati sull’emigrazione. Nel 2018 è emerso che gli emigranti del Fvg iscritti all’Aire (Anagrafe italiana residenti all’estero) sono 179.989. Il primo Paese di emigrazione è l’Argentina seguito da Francia, Svizzera, Germania, Brasile e Belgio. I Comuni con maggiore emigrazione sono Trieste con il 14% della popolazione (30.060 compresi gli esuli istriani) seguiti da Udine con 6.852 pari al 6,9% della popolazione, Pordenone con 4.137 (8,1%) e Gorizia con 3.680 (10,7%).