Il progetto “Teatro in 24 ore” in carcere a Tolmezzo
Promosso da Pino Roveredo, che svolge funzioni di garanzia per le persone private della libertà personale, sarà rappresentato giovedì 29 settembre nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo il progetto “Teatro in 24 ore“, dedicato e interpretato dalle persone detenute nella casa circondariale.
Tale forma di manifestazione prende spunto direttamente dal “Teatro di strada” e si configura come uno spettacolo che non ha bisogno di scene, riflettori, microfoni, mixer e altro, ma vive e si esibisce esclusivamente con la risorsa della creatività degli attori improvvisati. Durante queste rappresentazioni, che durano poche ore, si mira a far vivere agli attori (in questo caso ai detenuti), un personale benessere dato dalla condivisione della sofferenza, che diviene anche un momento di stimolo e di riflessione su alcuni temi sociali che difficilmente trovano spazio per essere trattati, soprattutto all’interno del carcere.
La preparazione avviene nel giorno precedente attraverso la formazione di un gruppo di volontari con i quali si elaborano e si discutono i testi che quasi sempre affrontano temi sociali legati al disagio e al vissuto personale come la tossicodipendenza, la vita in carcere, la lontananza dalla famiglia, la solitudine, ma anche il riscatto e la fiducia in un cambiamento. Il giorno successivo, esattamente ventiquattro ore dopo, lo spettacolo va in scena e, tramite un passo di danza, una canzone o il suono di qualche strumento viene dato spazio all’estro personale.