Pronto il nuovo depuratore di Forni di Sotto, rinvenuti resti archeologici durante i lavori
Terminate le fasi di collaudo, il nuovo depuratore di Forni di Sotto è pronto, funzionante ed operativo. Un lavoro di riqualificazione infrastrutturale, che comprende anche la rete fognaria, progettato e gestito da CAFC, cofinanziato dall’Amministrazione comunale e dall’Ausir per una spesa di 1 milione e 400mila euro. A realizzare l’intervento, progettato e diretto dall’ingegner Gabriele Indovina, è stata l’associazione temporanea di imprese I.C.I. coop di Monfalcone – Cid srl di Colloredo di Montalbano.
L’OPERA
Il depuratore è stato dimensionato per servire la popolazione attualmente presente e allacciata, o allacciabile, pari a circa 720 abitanti; prudenzialmente è stata adottata una capacità di trattamento pari a 1.000 abitanti, anche per fare fronte alla presenza turistica estiva. In occasione dei lavori, si sono estese le reti dei servizi di acquedotto ed energia elettrica alla zona limitrofa all’impianto, fruita dai campi Scout che ne beneficeranno per l’organizzazione delle loro prossime attività. L’impianto è caratterizzato da trattamenti biologici “spinti”, idonei a rimuovere completamente l’inquinamento di tipo organico. “Il fabbricato che conterrà l’impianto – spiega il Presidente di CAFC Salvatore Benigno – è stato studiato per inserirsi gradevolmente nel contesto ambientale di ubicazione con un tetto in legno, anche se la tempesta VAIA del 2018 ha modificato l’ambiente circostante, ma il bosco ricrescerà”. “Un’opera importante che consente al nostro Comune di mettersi in regola con le norme ambientali, attesa da decenni – commenta il Sindaco di Forni di Sotto Claudio Coradazzi -, realizzata orgogliosamente assieme al CAFC e ai suoi uffici, con cui abbiamo collaborato strettamente”. Allo studio, informa il primo cittadino altri due lotti per il completamento definitivo del manufatto.
DAGLI SCAVI UN NUOVO PEZZO DI STORIA
Durante i lavori sono stati rinvenuti interessanti reperti archeologici che aprono un nuovo capitolo della storia romana del territorio carnico. Gli scavi per la realizzazione della condotta fognaria hanno infatti riportato alla luce una serie di tombe a incinerazione, costituite da piccole buche ricavate nel terreno naturale e contenenti dei vasi ossuari in ceramica dove venivano deposte le ceneri dei defunti assieme ad oggetti del corredo funebre (monete, fibule, coppe in ceramica). Sebbene alcune tombe risultassero in parte intaccate da precedenti lavori agricoli e presentassero la parte superiore dei sepolcri parzialmente danneggiata, sulla base di alcune sepolture meglio preservate e dei materiali in esse rinvenuti, è stato possibile datare la necropoli di Tredolo tra la seconda metà del I° secolo e gli inizi del III d.C.
DATI TECNICI
Nel 2010 il Comune e Carniacque Spa diedero avvio al progetto di riqualificazione ambientale delle reti fognarie e dei depuratori preesistenti, obsoleti e poco funzionali; inoltre andavano ricondotti a trattamento alcuni scarichi periferici che non ne erano dotati. La scelta fu di concentrare, mediante la realizzazione di nuovi collettori e una stazione di sollevamento fognario, i reflui dell’abitato di Forni di Sotto – località Tredolo, Baselia, parte di Vico – e di costruire un moderno impianto di depurazione contenuto in edificio coperto nella località “Cristin di Ronzec”, in modo da restituire al Rio Piccolo, poco prima di arrivare al Tagliamento, le acque depurate di altissima qualità. La localizzazione dell’impianto è a circa un centinaio di metri dall’alveo del Fiume Tagliamento su un pianoro terrazzato a 682 metri s.l.m.; l’accesso all’impianto è garantito dalla strada che si stacca dalla viabilità asfaltata, che da Baselia raggiunge il Fiume Tagliamento. I collettori fognari raccolgono i reflui sia della zona di Tredolo e dell’area artigianale scolante verso l’Auza, sia – mediante la realizzazione di un’estesa reta fognaria – della altre località di Baselia e parte di Vico, conferendoli al depuratore.