Proposta la candidatura del Tagliamento a patrimonio mondiale dell’Unesco
È l’ultimo corridoio fluviale intatto delle Alpi. Scienziati e gruppi di studio da tutto il mondo giungono in Friuli per studiare il Tagliamento anche per rinaturare fiumi ormai compromessi. Un ambiente unico al quale va riconosciuta la massima tutela. Per questa ragione, «la Regione ne proponga la candidatura a bene da iscrivere nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco», sollecita il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, con una mozione che sarà depositata a breve, facendosi portavoce delle numerose sollecitazioni in tal senso emerse nel corso del terzo appuntamento de “I giovedì del Patto”, la serie di eventi online settimanali organizzati dal Patto per l’Autonomia per contribuire al dibattito sulla ripresa post Covid-19 dialogando con ospiti illustri in stretta interazione con il pubblico della rete. Protagonista della diretta è stato Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico e saggista, autore e personaggio televisivo, “testimonial” d’eccezione del fiume friulano di cui, la scorsa primavera, aveva raccontato le caratteristiche di unicità, dopo averlo in parte ripercorso in canoa, in una puntata del programma scientifico di Rai3 “Sapiens”.
«Il Tagliamento deve rimanere in contatto con il territorio, non esserne isolato da elementi artificiali privi di senso e di efficacia per le esigenze di messa in sicurezza delle popolazioni della Bassa», ha ricordato Tozzi, bocciando qualsiasi ipotesi di ulteriori interventi idraulici o ingegneristici, di sfruttamento idroelettrico o di sghiaiamento sul corso d’acqua. «Il Tagliamento è un fiume straordinario dal punto di vista paesaggistico ed ecologico, che dobbiamo soltanto lasciare in pace, rispettandone la naturalità. Si lavori per farne un sito riconosciuto dall’Unesco, fortemente collegato al circondario, creando anche itinerari storici e letterari: un motore di sviluppo sostenibile per tutto il territorio, fondato sulla riconosciuta qualità ambientale». Ma anche un atto dovuto: «Il Tagliamento non appartiene soltanto dei friulani, è di tutti, come lo è il Colosseo! Va tutelato».
Una proposta accolta prontamente dal segretario e capogruppo consiliare del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, che ha moderato l’incontro al quale ha partecipato anche il vicesindaco di Pinzano al Tagliamento, Emiliano De Biasio. Il Gruppo Consiliare continua così a mantenere alta l’attenzione sul fiume più importante del Friuli-Venezia Giulia, un ecosistema estremamente prezioso che era già stato oggetto di una mozione (bocciata dalla maggioranza regionale) con la quale si chiedeva alla Giunta Fedriga di assicurare una salvaguardia maggiore al Tagliamento, dalle sorgenti alla foce, e di realizzare una nuova ZSC-Zona Speciale di Conservazione derivante dalla fusione delle due ZSC attuali, individuate come “Greto del Tagliamento” e “Valle del Medio Tagliamento”, creando un’area più ampia di tutela che includesse anche l’alveo del fiume compreso tra il ponte di Cimano e quello di Pinzano, zona di particolare ricchezza naturalistica.
«Dall’impegno per la massima tutela del Tagliamento, che è un bene comune, passa anche l’idea di un nuovo modello di sviluppo, basato sui principi della sostenibilità sociale e ambientale – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo –. Un ecosistema conservato e salvaguardato come si deve, attiva, infatti, un turismo di qualità, promuovendo nuove e interessanti prospettive economiche per il territorio».
“I giovedì del Patto” proseguiranno il 28 maggio. Si parlerà della necessità di riscrivere nuovi equilibri tra territori, Stato ed Europa per imboccare la strada del cambiamento, in particolare rispetto al modello di sviluppo economico, con il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ed Herbert Dorfmann, europarlamentare della Südtiroler Volkspartei.