Proposta di legge per la tutela e la valorizzazione della minoranza linguistica di Resia
Presentata da Roberto Novelli (FI) alla V Commissione del Consiglio Regionale FVG una proposta di legge, firmata anche da altri 10 esponenti dei Gruppi di centrodestra, che intende modificare la legge regionale 26/2007 sulla tutela della minoranza linguistica slovena.
A fronte dell’importanza che riveste la tutela e la valorizzazione della minoranza linguistica storica del Resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale – ha così detto Novelli -, questo progetto mira a salvaguardare il patrimonio linguistico, culturale e storico proprio di coloro che, non riconoscendosi e che non vanno confusi nella comunità autoctona di nazionalità slovena, rivendicano come propria l’identità trasmessa nei secoli attraverso le espressioni linguistiche resiane, natisoniane e della Valle del Torre.
L’unicità di questi antichi idiomi linguistici – ha fatto presente il consigliere – richiede la creazione di un Istituto per la promozione del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale, dotato di autonomia amministrativa, finanziaria e contabile, volto a coordinare le iniziative della Regione e delle altre amministrazioni pubbliche udinesi in materia.
La nomina del presidente dell’Istituto – ha specificato ancora il proponente – sarà di competenza della Regione. Tra i vari compiti a cui l’Istituto è preposto, figurano la realizzazione di indagini conoscitive sulle condizioni linguistiche dei territori autoctoni sopra menzionati, la cura di pubblicazioni intese a sviluppare e a diffondere la conoscenza della minoranza linguistica storica, la promozione di corsi di formazione e aggiornamento con particolare rilievo all’ambito scolastico, l’allestimento e l’organizzazione di manifestazioni folkloristiche e culturali, rappresentanti la loro identità.
La proposta di legge sarà approfondita da alcune audizioni che si terranno nelle prossime sedute. Intanto, la Commissione ha ascoltato per primi i rappresentanti dell’associazione “Identità e tutela Val Resia”, i quali, a cominciare dal presidente, Alberto Siega, hanno ringraziato Novelli per il suo assiduo sostegno alla tutela del resiano, ma hanno criticato il provvedimento in quanto crea un doppione che non favorisce il loro idioma ma lo rende ancora più vincolato alla cultura e alla lingua slovene.
Affinché il resiano sia tutelato – hanno ribadito con forza – deve essere indipendente da qualsiasi influenza estranea. Avete fatto una legge ad hoc per il tedesco, fatela anche per noi. La nostra è una lingua arcaica slava, riconosciuta dall’Unesco come lingua in via di estinzione, perciò abbiamo bisogno che sia protetta come lingua a sé stante. Non siamo minoranza nazionale slovena perché dal VII secolo, quando siamo arrivati nella Val Resia, siamo sempre rimasti in territorio italiano, condividendo con i friulani storia e traversie.
La Giunta regionale ci promise, nel 2007, attraverso l’allora assessore Roberto Antonaz, che avrebbe sottoposto al Governo la questione del riconoscimento del resiano come lingua autonoma, ma non se n’è mai fatto nulla. In alternativa – hanno chiosato -, auspichiamo lo stesso istituto legislativo di cui godono le comunità Timavese e Sauriano.