Provincia di Udine, Fontanini annuncia un 2017 di “lotta”
Fine anno tempo di bilanci per la Provincia di Udine. Un anno particolare il 2016 per l’Ente spogliato di competenze, eliminato dallo Statuto di autonomia e da una successiva legge regionale, ma con il referendum del 4 dicembre riconfermato dal voto popolare nell’ordinamento della Repubblica previsto dalla Costituzione. Il presidente Pietro Fontanini insieme al vice Franco Mattiussi hanno tracciato un bilancio dell’attività posta in essere nel 2016 nell’incontro con la stampa partendo proprio da alcune riflessioni sul voto popolare di qualche settimana fa che detterà l’agenda politica della Provincia per il 2017.
Un’agenda che vede l’Ente pronto a pungolare la Regione. “Un risultato clamoroso per un ente oggetto di grandi critiche – ha esordito Fontanini –: la stragrande maggioranza dei cittadini ha detto no a una riforma che prevedeva, tra le tante cose, l’abolizione delle Province. Con la vittoria del no, l’articolo 114 della Costituzione rimane intatto e prevede nell’ordinamento della Repubblica, Comuni, Città Metropolitane, Province, Regioni e Stato. Ho segnalato questa situazione alla Regione poiché in piena contraddizione con le legge votata dal Consiglio regionale a fine novembre che prevede la fine delle Province”. L’anomalia è stata segnalata anche al Commissario di Governo Annapaola Porzio “e non ci fermeremo qui: – ha annunciato Fontanini – stiamo predisponendo una segnalazione al ministro Costa per chiedere al Governo di impugnare la legge 20.
Continueranno anche i ricorsi contro leggi o atti lesivi dei diritti di questa Provincia che è stata riconosciuta in vita fino al 2018 ma ridimensionata nelle sue funzioni. Porteremo avanti ancora per tre mesi la competenza nella gestione delle scuole grazie a una decisione del Consiglio regionale approvata nell’ultima finanziaria”. Sono un centinaio gli edifici scolastici di proprietà in gestione, a questi se ne aggiungono quasi una trentina in affitto per complessivi 22 mila studenti accolti da Tarvisio a Lignano. Per quanto riguarda gli interventi in corso, prossimamente sarà inaugurata la riqualificazione della facciata storica del Ceconi di Udine; di recente conclusione invece la sostituzione dei serramenti allo Zanon e il rifacimento della palestra dell’Uccellis, sede di via Crispi.
A proposito del patrimonio immobiliare avocato alla Regione, Fontanini non esclude un quesito alla Corte dei Conti. “Veniamo privati di pezzi importanti del nostro patrimonio (400 milioni di euro il valore complessivo) che rappresentano la nostra garanzia sui mutui. Togliendoci i beni – ha spiegato Fontanini – si rischia di creare un problema sui prestiti ottenuti specie dalla Cassa depositi e prestiti”. Tornando al 2016, “l’anno si chiude con grandi aspettative, ottimismo. Ci sentiamo in sintonia con i cittadini: ci sentiamo supportati da questo consenso referendario e crediamo che il ruolo della Provincia di Udine sarà quello di difendere il Friuli” ha aggiunto il presidente rinnovando l’appoggio e la piena condivisione sugli obiettivi alle iniziative referendarie volte a consultare la popolazione in merito all’istituzione di due entità amministrative autonome per la Regione, la città metropolitana di Trieste e il Friuli, perché “se si continua a parcellizzare il Friuli, si va contro la volontà della gente che vuole sentirsi partecipe di un’entità significativa e non piccola come una Uti da 50 mila abitanti”. Ferma dunque la volontà di riqualificare questa Provincia e le altre Province partendo dai risultati dello studio della Cgia di Mestre in cui si mettevano in risalto gli errori e l’aumento dei costi derivanti dalla chiusura dei 4 enti intermedi storici sostituiti da 18 Uti.
Dal 1 gennaio le competenze della Provincia riguardano l’edilizia scolastica (fino al 31 marzo), le scuole di musica, l’orto botanico e le fattorie didattiche, i centri di aggregazione giovanile, i progetti europei e il turismo. Traslocano in regione ambiente e istruzione. In virtù della diminuzione delle competenze, il presidente Fontanini ha annunciato anche un ridimensionamento della Giunta di 3-4 componenti a partire dal mese di gennaio.
Per quanto riguarda la situazione economica, Fontanini ha messo in luce la necessità della fiscalità differenziata per dare alla montagna friulana, le zone confinarie (Gorizia, il Carso) nuove opportunità per bloccare l’esodo e il depauperamento economico di questi territori. A fronte dell’emergenza demografica, inoltre, servono misure più incisive a supporto delle famiglie e in particolare delle donne lavoratrici.
Il vicepresidente Mattiussi ha ricordato gli interventi nella viabilità effettuati fino al 30 giugno 2016 (prima del passaggio della competenza alla Regione), primo fra tutti l’eliminazione del passaggio a livello di Santa Caterina. “A marzo – ha rilevato Mattiussi – abbiamo contrattualizzato la variante di Porpetto, la bretella che supera, uscendo dall’autostrada, l’abitato di Villalta. Un’opera di 12 milioni di euro finanziata nel 2012 con l’ultimo mutuo contratto dalla Provincia di Udine prima dello sciagurato patto di stabilità. Ma le competenze transitate alle Regione non hanno permesso l’avvio dei lavori che ci auguriamo possano partire a breve”. Alla vigilia del passaggio di competenze sono stati avviati bandi di gara per cinque lavori: quattro rotonde, una pista ciclabile, lavori di consolidamento e riqualificazione rispettivamente su due tratti di strade provinciali per un totale di 2 milioni di euro. La Provincia svolgeva un’attività egregia e puntuale anche nelle manutenzioni stradali, “impegno che si è rivelato scarso quest’estate, con l’ingresso della Regione nella funzione e con competenze che devono essere rodate, soprattutto per quanto riguarda gli sfalci”.
Mattiussi ha ricordato anche l’impegno sulla ciclabile Alpe Adria, in particolare nel tratto Moggio-Venzone “con progettazioni realizzate ma che ancora stentano a concretizzarsi”. Mattiussi ha quindi analizzato l’impegno dell’Ente nella progettualità europea con la partecipazione a bandi quali i vari Interreg Italia-Slovenia (Pot Miru-Via di Pace, HeriSolTaste) e Interreg Italia-Austria (Winhealth, Romea Strata). Un cenno anche al progetto di promozione turistica Terra dei Patriarchi con il recente eductour al quale hanno partecipato una decina tra tour operator e blogger nonché la presentazione di una ulteriore iniziativa, gli Orti dei Patriarchi e la valorizzazione del radicchio friulano. Sempre nell’ambito del turismo, sono stati distribuiti contributi a 174 iniziative per complessivi 700 mila euro attingendo a fondi propri di bilancio.