PSR 2014-2020, Shaurli: “Non sarà un bancomat né panacea per i comuni”
Stracolma come non mai lunedì sera la sala della Comunità montana della Carnia per l’incontro di presentazione delle misure contenute nel Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Sindaci, amministratori ma soprattutto operatori del settore agricolo, progettisti e periti. Sintomo della grande attesa per l’ondata di contributi europei in favore del settore primario, 297 milioni di euro come ha ricordato in apertura l’assessore regionale Cristiano Shaurli, che con la compartecipazione dei privati potrebbe riuscire a movimentare 1 miliardo di euro di investimenti in FVG.
L’appendice inziale ha visto Shaurli prima di tutto chiarire che quella attuale è una fase di primo confronto, alla quale ne seguiranno altre, con incontri anche al mattino per venire incontro alle esigenze degli allevatori, in risposta quindi alla protesta di Roberto De Prato, presente in sala come annunciato con un secchio per la mungitura e volantini di rimostranze nei confronti degli uffici regionali.
Nel suo intervento poi l’assessore regionale ha voluto mettere in chiaro diverse cose: “Alla base di questo percorso pluriennale ci sarà una formazione continua e obbligatoria, non possiamo permetterci di sfruttare male queste risorse e soprattutto i giovani dovranno dimostrare di volerci credere. I capisaldi delle varie azioni dovranno essere la multifunzionalità, la competitività, l’azione di filiera vera e soprattutto la sostenibilità ambientale, la quale inciderà in maniera trasversale e premiante”. E proprio per questo ha promesso che al boom di domande sul bando per il “biologico”, aumentate del 150% rispetto al precedente, verrà data totale risposta puntando a soddisfare tutte le richieste di contributo.
Per le aree montane in particolare ha ricordato alcune chance ulteriori rispetto agli altri territori regionali: “Sarà riproposta la strategia dei Leader, la misura 4.3 dedicata agli investimenti in viabilità malghiva verrà finanziata al 100 per cento, le indennità compensative saliranno sino a 40 milioni di euro”.
Shaurli allo stesso tempo ha ammonito i comuni (“Il Psr non è una panacea”) e pure i privati (“Non va vissuto come un bancomat né come occasione per inventarsi imprese, perché nel passato molte attività sorte dal nulla sono finite in difficoltà”). Attenzione poi alle tempistiche: “Le rinunce di contribuzione portano ritardi a catena per tutti, occorre ridurre inoltre le varianti di progetto in corso d’opera”.