La Rogazione della Pieve di Gorto parte da Rigolato
Domenica 30 aprile si tiene in Carnia la rogazione della Pieve di Gorto, rito antico, molto partecipato e sentito, che intorno al Seicento era andato perduto e meno di una trentina d’anni fa è stato recuperato. Raccoglie tutte le comunità cristiane un tempo dipendenti dalla pieve di Santa Maria di Gorto ed è itinerante. Al termine del percorso, che quest’anno partirà dalla piazza di Rigolato, toccherà la frazione di Ludaria e si concluderà nella chiesa parrocchiale, viene celebrata la Messa solenne usando le lingue abitualmente usate nella liturgia di queste comunità (friulano, italiano, tedesco e latino). La festa si completa con il pranzo insieme.
La grande Rogazion della Pieve di Gorto è attestata nelle carte della Pieve fino alla fine del Seicento. Essa, secondo un antico rituale, prevedeva che le croci della vallata si ritrovassero nel prato antistante la chiesa di san Martino, nei pressi di Ovaro, e da lì muovesse la processione fino alla Pieve.
Meno di trent’anni fa, grazie all’interessamento di Pieri Pinçan di Gjiviano e dei preti locali, la Rogazione è stata ripresa, ma in forma itinerante, così da onorare in questo modo, oltre alla Pieve stessa, le prime figlie della Pieve: San Giorgio di Comeglians, San Matteo di Monaio, San Giacomo di Rigolato, San Giovanni Battista di Sopraponti (Frassenetto), San Canziano di Prato e Santa Margherita di Sappada.
Ora, il rito fonde insieme la preghiera accorata per le necessità dell’uomo e della terra e per la riuscita delle attività agricole e l’impegno alla comunione tra i paesi e le comunità che hanno proprio nella Pieve di Santa Maria un riferimento riconosciuto. Dopo la chiamata di tutte le croci e dunque di ciascuna “villa” del Canale di Gorto (così un tempo venivano chiamate le comunità di paese) ha inizio la processione al canto delle litanie dei santi intercalata dalle soste con la proclamazione del Vangelo e le invocazioni con la benedizione ai quattro punti cardinali affinché il Signore liberi l’umanità dalle malattie, dalla fame, dalla guerra e dalle conseguenze del maltempo e ascolti la supplica di chi confida in lui.
Ogni anno la Rogazion attira numerosi fedeli, segno di appartenenza alla comunità paesana e alla famiglia di comunità nata dalla Pieve di Gorto e di una fede che, nonostante tanti segni contrari, ancora resiste e tiene uniti la terra e il cielo.