Redditi in Alto Friuli, aumento medio di 194 euro
E’ cresciuto mediamente di 194 euro (+1%) il reddito dei contribuenti residenti in Alto Friuli tra il 2013 e il 2014. Moruzzo e Forni di Sotto i comuni agli antipodi della graduatoria. Verzegnis ha segnato la crescita più elevata (+9,1%). I lavoratori dipendenti ancora i più numerosi, gli imprenditori aumentano i loro guadagni, gli autonomi invece subiscono una brusca frenata, i pensionati rimangono i meno abbienti. Salgono i redditi da fabbricati. Sono queste le analisi emerse dalla rielaborazione dei dati Istat sulle dichiarazioni Irpef 2015(redditi del 2014, le ultime disponibili) rispetto ai contribuenti residenti nei 63 comuni del comprensorio di riferimento della Cisl Alto Friuli (Carnia, Val Canale-Canal del Ferro, Gemonese, San Danielese e Tarcentino).
IL QUADRO
E’ pari a 18.673 euro il reddito medio (imponibile Irpef 2014) dei 106.197 contribuenti (77,13% sul totale della popolazione) residenti nei comuni del comprensorio Cisl Alto Friuli, un dato inferiore di 1.400 euro (-7%) a quello dell’intera provincia di Udine, così come a quello della Regione FVG (-1.754 euro pari a -8,6%).
Se però rapportato alla media del 2013, in Alto Friuli si è mediamente diventati “più ricchi” di 194 euro (+1,0%), comunque sempre lontani dai livelli del 2009 quando il dato medio reddituale era di 19.951, equivalente ad una perdita in cinque anni del 6,4% (1.278 euro).
Il podio dei comuni che sorridono rimane ancora invariato rispetto ad un anno fa: in testa Moruzzo (25.090 euro, + 1,9%), quindi San Daniele del Friuli (21.125 euro, +1,1%) e poi Tolmezzo (20.926 euro, +0,5%).
Sul fronte opposto rimane in fondo alla graduatoria Forni di Sotto (14.042 euro, -1,2%), preceduto da Taipana (14.419 euro, +1,00%) e Lusevera (14.674 euro, – 0,2%).
Le migliori performance di crescita del reddito in assoluto tra il 2013 e il 2014 le hanno fatte segnare i contribuenti di Verzegnis (+9,1%), Cercivento (+5,7%) e Ligosullo (+5,4%); coloro che invece hanno peggiorato la propria situazione in maniera significativa sono i contribuenti di Comeglians (-1,5%). Se proviamo ad allargare invece l’orizzonte temporale raffrontando l’oggi con i valori del 2009 possiamo notare che le perdite generalizzate di reddito si muovono in un range che va dal -21,6% di Taipana al -4,7% di Moggio Udinese.
Passando ad analizzare l’imposta netta, risulta che la media comprensoriale è di 4.130 euro, a fronte di un ammontare totale versato di 345.973.671 euro.
LE CATEGORIE
Scandagliando le categorie di contribuenti si scopre che i lavoratori dipendenti (che equivalgono al 32,3% tra le tipologie di reddito dichiarato, il 53,3% sul totale dichiarato) hanno una media reddito di 20.762 euro (+78 euro); ipensionati invece dichiarano in media 14.816 (+406 euro) ed equivalgano al 28,1% tra le tipologie e il 33% sul tot reddito dichiarato, con i picchi a Rigolato e Dogna dove in percentuale oltrepassano la metà della base contributiva del paese. Gli autonomi invece raggiungono una media reddito di 37.650 euro (-1.124 euro) e sono l’1% della tipologia di contribuente con il record che spetta a Colloredo di Monte Albano (58.763 euro di media).
Per quanto riguarda infine gli imprenditori (2,9% sul totale), la media reddito in contabilità ordinaria (ovvero le imprese più strutturate) è pari a 29.364 (+1.958 euro nell’ultimo anno) e circa 8.602 euro di differenza rispetto ai lavoratori dipendenti; per coloro che hanno contabilità semplificata si attesta a 18.988 (+219 euro), quindi di poco meno di 2 mila euro inferiore ai lavoratori dipendenti. A segnare le medie più alte nel primo gruppo i comuni di Malborghetto Valbruna, Forni di Sopra e Treppo Grande con oltre 50 mila euro di media, nel secondo Amaro, Dogna e Moggio Udinese.
CURIOSITA’ E FASCE DI REDDITO
Sono 5.255 i cittadini presenti nel comprensorio che dichiarano redditi da partecipazioni, equivalenti al 3,3% tra le tipologie di reddito con una media reddito in diminuzione, ora a 14.846 euro (- 46 euro); coloro che hanno i valori più alti risiedono a Moruzzo (media a 21.725 euro), quelli più bassi a Lusevera (5.696 euro). Per quanto riguarda invece i redditi da fabbricati (li posseggono in 51.654 contribuenti, pari al 32,5% tra le tipologie) la media rilevata è di 956 euro;
Analizzando le fasce di reddito il quadro che esce presenta questa suddivisione: calano a 260 coloro i quali hannoreddito pari o inferiore a zero (0,2%); il 26,4% (28.032 contribuenti) ha un reddito complessivo compreso tra 0 e 10.000 euro; il 35,7% (37.885 contribuenti) rientra nel range compreso tra 15 mila e 26 mila euro; il 19,1% (20.250 contribuenti) dichiara tra i 26 mila e i 55 mila; l’1,3% (1.394 contribuenti) è compreso tra i 55 e i 75 mila euro, 977 contribuenti (0,9%) rientrano tra i 75 e i 120 mila euro; 369 contribuenti infine sorpassano i 120 mila euro, sparsi soprattutto tra San Daniele, Tolmezzo, Gemona, Tarcento, Fagagna e Moruzzo. Se guardiamo coloro che dichiarano più di 75.000 euro, la palma dei più numerosi spetta a San Daniele con 180 e Tolmezzo con 172.
LE ADDIZIONALI
Concentrandosi sull’analisi delle addizionali dovute dai contribuenti si scopre che per quelle regionali l’esborso complessivo interessa 82.548 contribuenti sui 106.197 totali (il 77,8%) e la media dovuta è di 257 euro (+ 3 euro in un anno). Per le addizionali comunali invece sono coinvolti in 64.803 contribuenti (2.446 in più rispetto all’anno precedente) con una media di 112 euro (+16 euro). Complessivamente tra le due addizionali salta fuori che in media a versare di più sono i contribuenti di Moruzzo (512 euro) mentre i più fortunati quelli di Paularo (203 euro), tenendo conto comunque che nel comune della Val d’Incarojo – così come in altri 23 del comprensorio Cisl Alto Friuli – l’addizionale comunale non viene applicata.
IL COMMENTO
“L’inversione di tendenza rispetto al picco avuto a seguito della crisi si sta mantenendo costante – commenta Franco Colautti, segretario generale della Cisl Alto Friuli – rimane comunque il dato di una perdita di reddito del territorio rispetto a sei anni fa ancora pesante, così come significativamente disomogeneo si mantiene il rapporto all’interno dei vari comuni del comprensorio. Uno squilibrio che continuiamo a rimarcare attraverso questa analisi – specifica Colautti – in maniera tale da invitare gli amministratori e la politica a proseguire nell’opera di miglioramento dei servizi, soprattutto per i territori più disagiati.
Alto aspetto che emerge dall’analisi – aggiunge il segretario cislino – è il peso ancora altamente maggioritario che rivestono lavoratori e pensionati all’interno delle tipologie dei contribuenti (essi rappresentano in 35 comuni su 63 oltre il 70% dei redditi dichiarati, con punte dell’80,1% a Rigolato e dell’82,1% a Preone) : proprio a queste due categorie che continuano a soffrire parecchio il peso della crisi, va posta un’attenzione diversa e particolare”.