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Reddito di cittadinanza, in Fvg la crescita più bassa

I dati confermano che il reddito di cittadinanza è uno strumento sempre più utilizzato dalle famiglie italiane, ma nelle regioni di Nordest il sussidio è meno diffuso. 

Infatti, secondo l’ultimo studio della Fondazione Think Tank Nord Est, che ha analizzato i dati appena pubblicati dall’Inps, nel corso del 2021 quasi 1,6 milioni di famiglie italiane hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza. Si tratta di un dato in aumento, +12,2% rispetto al 2020, quando i beneficiari erano poco più di 1,4 milioni. I percettori crescono in tutta Italia, con l’aumento maggiore in Lazio (+22,7% sul 2020).

I beneficiari risiedono soprattutto nelle regioni del Sud: la Campania in valore assoluto mostra il dato maggiore, con 331.973 nuclei familiari che hanno ottenuto il sussidio per almeno un mese del 2021 (il 20,8% del totale delle famiglie). A seguire troviamo la Sicilia con 281.686 percettori (il 17,7% del totale), quindi il Lazio con 167.860 (10,5%) e la Puglia con 142.685 (9,0%).

In Friuli Venezia Giulia, nel 2021, 13.128 famiglie hanno ricevuto almeno una mensilità del reddito di cittadinanza: un dato in crescita, ma solamente dell’1% rispetto al 2020, che rappresenta l’aumento più contenuto tra tutte le regioni italiane. Inoltre, i beneficiari del Friuli Venezia Giulia rappresentano lo 0,8% del totale dei sussidi erogati a livello nazionale nel 2021.

Per quanto riguarda l’ultimo dato disponibile, riferito al mese di dicembre 2021, in Friuli Venezia Giulia 9.591 nuclei familiari hanno ricevuto il reddito di cittadinanza. A livello provinciale, a dicembre 2021 hanno ottenuto il sussidio 3.657 famiglie della provincia di Udine, 3.218 del Triestino, 1.459 della provincia di Pordenone e 1.257 del Goriziano.

Le regioni di Nordest mostrano, in assoluto, i valori più bassi del tasso di inclusione, l’indicatore che evidenzia il rapporto tra le persone coinvolte – in quanto appartenenti ai nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza – e la popolazione residente. In Friuli Venezia Giulia, nel 2021, le persone coinvolte sono circa 25.500, per un tasso di inclusione del 2,1%: si tratta del terzo dato più basso in assoluto, superiore solamente a quello del Trentino Alto Adige (1,3%) e del Veneto (1,8%). Le tre regioni con il tasso più elevato sono la Campania (15,8%), la Sicilia (14,6%) e la Calabria (12,9%).

“Tra i motivi delle difficoltà di reclutamento del personale nel settore turistico si è da più parti correttamente citato anche il reddito di cittadinanza – commenta Antonio Simeoni, vice presidente della Fondazione Think Tank Nord Est – anche se in Friuli Venezia Giulia la sua incidenza, rispetto ad altre regioni, risulta più contenuta. Inopportuno, in ogni caso, aggravare lo squilibrio già esistente, perlomeno nel settore turistico di questo territorio, tra domanda e offerta di lavoro. Le misure di sostegno al reddito sono importanti strumenti di lotta alla povertà e all’esclusione sociale che, se collegate al mondo del lavoro, dovrebbero incentivare e premiare lavoratori e imprese alla stipula del contratto di lavoro, tipicamente a mezzo sgravi fiscali e contributivi a favore degli uni e degli altri. La riforma del reddito di cittadinanza ha pertanto intrapreso la strada giusta – conclude Simeoni – auspicando che in un prossimo futuro possa diventare uno strumento realmente in grado di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e sia soggetto ad adeguati controlli per evitare abusi e spreco di risorse statali.”