Referendum “abroga-sanità” a rischio inammissibilità? I Comitati all’attacco della Regione
Nove Comitati di cittadini disseminati in tutta la regione chiedono – con la forza di 2559 firme raccolte in sole cinque settimane – di sottoporre a referendum il riordino del sistema sanitario.
E il Palazzo come risponde? “Fissa una data lontana per convocare in audizione i Comitati e contemporaneamente, sulla stampa, fa trapelare fin da subito che il giudizio sull’ammissibilità del quesito referendario sarà negativo – attaccano i portavoce dei comitati – Brutto passo falso della Regione che, mancando totalmente di rispetto al lavoro dei cittadini che si sono impegnati usando le armi della democrazia, ha ritenuto importante non informare direttamente i Comitati bensì avvisare la stampa del probabile parere negativo sull’ammissibilità del quesito referendario”.
“Lo sforzo di chi si ostina ad usare gli strumenti democratici che la legge offre cozza impietosamente contro la mancanza di rispetto delle istituzioni per i cittadini e per il loro lavoro, adombrando addirittura la possibilità di una ipotesi di reato per violazione del segreto d’ufficio che i nostri legali vaglieranno. In ogni caso si tratta di una brutta pagina di scorrettezza istituzionale. È sotto gli occhi di tutti che questa riforma viene criticata sia dai cittadini che si vedono tagliare i servizi, sia dagli operatori che ne denunciano le falle; e invece di interrogarsi su tutto questo malcontento la Regione tira dritto, annuncia cure dentarie gratuite e centinaia di assunzioni ma calpesta il diritto di espressione dei cittadini, che è costituzionalmente garantito. Se veramente il governo regionale ritiene che questa sia la migliore delle riforme possibili non tema di dare la parola ai cittadini – concludono dai comitati – accetti il confronto serio e responsabile che i Comitati chiedono attraverso lo strumento referendario, senza trincerarsi dietro sofismi giuridici e senza arroccarsi su posizioni di potere.”