Referendum sul Centro Anziani a San Daniele, il Comitato prosegue la sua battaglia
Venerdì 24 giugno il Comitato Referendario ha provveduto a consegnare al Segretario Comunale di San Daniele del Friuli, i moduli con le 1740 firme dei cittadini sottoscrittori. Un totale che supera di gran lunga il numero minimo di firme richiesto, pari a 1552. La commissione per il referendum ha poi convalidato ben 1680 firme, dichiarando così ammesso il referendum.
I membri del comitato: Daniela Cominotto, Flavia Rizzatto, Andrea Ribis, Maurizio Di Fant, Valerio Mattioni, esprimono la loro grande soddisfazione per questo primo importante risultato.
Porgono i ringraziamenti a: tutti i cittadini, per la grande sensibilità e solidarietà dimostrate, ai consiglieri comunali di minoranza, che hanno condiviso questo percorso, agli esercenti, che hanno consentito la raccolta di firme, fuori e dentro i loro locali, ai funzionari e ai dipendenti comunali, a loro volta disponibili e solerti…
Il Comitato referendario, legge in questa generosa e partecipata sottoscrizione “un segno inequivocabile della volontà popolare. E’ stata questa un’occasione di raccolta e dibattito, con e tra la gente, la quale ha altresì espresso la volontà di conservare la struttura di via Cadorna dando seguito alle manutenzioni ordinarie e straordinarie di cui peraltro essa necessita. Ed è proprio la popolazione che, approcciandosi ai richiedenti la sottoscrizione, ha dato suggerimenti e consigli, manifestando altresì timori per le sorti della struttura e ovviamente degli anziani”.
Il Comitato si dispone a incontrare quanto prima tutti i cittadini che volessero ancora suggerire, proporre soluzioni per la fruibilità del Centro anziani medesimo, approfondendo con loro anche ipotesi di valorizzazione, che contemplino, in aggiunta a quelle sociali storiche, che devono comunque rimanere prevalenti, funzioni ulteriori e servizi complementari.
Prende atto che, “una parte minoritaria della maggioranza a villa Serravallo, cerca di proporre qualcosa di concreto, per venire incontro alle esigenze di ripristino e risistemazione della struttura di Via Cadorna, ora praticamente chiusa”.
Tuttavia non ritiene, almeno per il momento, “di dover accettare un incontro con la maggioranza stessa, finché questa non dimostri di ritornare fattivamente sui suoi passi, proponendo qualcosa di tangibile, che soddisfi le esigenze di un ripristino a breve della struttura, comprensivo dei servizi di albergaggio, in linea con il quesito referendario”.
Passi concreti, che preludano al ritorno degli anziani nella struttura di Via Cadorna: il ritiro della delibera di cessazione del servizio e lo stanziamento a bilancio di specifiche risorse.
“Sarebbe questo un modo per riconoscere la inequivocabile volontà popolare, dimostrare riconoscenza verso gli americani che quella struttura ce l’hanno donata nel post-terremoto del 1976.
Auspica che l’amministrazione comunale di San Daniele del Friuli, fissi sin d’ora, la prima data utile per lo svolgimento del referendum, come da quesito”.
Il Comitato trova inoltre del tutto inopportuno, che si continui ancora a parlare di Social Housing, da realizzare al posto del Centro Anziani, quando la popolazione, sottoscrivendo la presentazione del referendum, ha appena lanciato un messaggio inequivocabile: “ripristinate il Centro Anziani e il Social Housing fatelo da un’altra parte…”