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Reggono i panettoni artigianali e le gelaterie, la fotografia natalizia di Confartigianato

«Le vendite del panettone artigianale restano in linea con quelle dello scorso anno e continua la ricerca della qualità e del produttore di fiducia. Positivo il trend anche tra le gelaterie che tengono aperto tutto l’anno e che in questo periodo abbinano in modo sapiente gelato, semifreddi e panettoni».
Sono le tendenze delle vendite prenatalizie tra le botteghe artigiane che illustra Giorgio Venudo, Capogruppo regionale Gelatieri e Consigliere nazionale Prodotto dolciario. «Abbiamo riscontrato che – continua l’esponente del mondo artigiano – le famiglie, anche in presenza di una riduzione della capacità di spesa, non rinunciano agli acquisti natalizi e, dovendo scegliere, puntano sulla qualità e la bontà artigianali. In regione, del resto, c’è una scelta straordinaria tra una molteplicità di proposte che valorizzano tipicità locali, pur restando legate al tradizionale panettone natalizio. In Friuli Venezia Giulia si contano ben 181 “prodotti agroalimentari tradizionali”, tra cui  sette prodotti Dop, Igp e Stg.
Quanto ai costi, aggiunge il capocategoria, «c’è stato qualche rialzo a causa degli aumenti davvero notevoli di alcune materie prime, come il burro di cacao, in alcuni momenti quasi introvabile, e del cacao. L’artigiano non aumenta per il gusto di aumentare, ma perché deve parametrare il prezzo finale del prodotto all’aumento dei costi delle materie prime».
A metà 2024, il costo all’ingrosso del cacao è aumentato del 160% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e tale aumento ha condizionato anche i mesi seguenti. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che i principali produttori di cacao, come la Costa d’Avorio e il Ghana, stanno registrando un calo importante della produzione a causa di alcune malattie che colpiscono le piante, della siccità e delle precipitazioni irregolari. Nel 2024 la produzione globale di cacao è diminuita dell’11 per cento, un calo che incide sulla disponibilità di questa materia prima e, quindi, anche sul costo dei prodotti che lo contengono al proprio interno.

Più in generale, secondo le stime dell’Ufficio studi nazionale di Confartigianato, le vendite al dettaglio a dicembre si incrementano del 27,6% e il 66,1% della spesa delle famiglie a dicembre è per  prodotti alimentari e bevande. A dicembre in Friuli Venezia Giulia è prevista una spesa di 374 milioni per prodotti alimentari, e 225 milioni per altri prodotti e servizi tipici, per un totale di 598 milioni. Divisi per provincia, a Gorizia si spendono 70 milioni; a Pordenone 144 milioni, a Trieste 126 milioni e a Udine 258 milioni.
In Friuli Venezia Giulia nei settori di offerta dei prodotti e servizi tipici del Natale operano 6.562 imprese artigiane, pari al 2,1% del totale nazionale, che danno lavoro a 19.257 persone, ossia al 31% della forza lavoro artigiana regionale.
Quasi metà delle aziende artigiane “Christmas oriented” (49%) hanno sede in provincia di Udine, il 29% in provincia di Pordenone e il restante 22% nella Venezia Giulia, con una prevalenza di Trieste (13%).

Le ottime performance dell’alimentare e bevande sono supportate dalla diffusa presenza di micro e piccole imprese e in questo comparto è spiccata  la vocazione artigiana, sottolinea il report. Il peso del valore aggiunto della filiera agroalimentare su valore aggiunto per regione, in Friuli Venezia Giulia è del 5,5% guadagnando con tale valore l’ottavo posto in Italia.