Regioni e Province autonome uniformano l’attività di gestione del patrimonio forestale
Responsabili dei corpi forestali delle Regioni a statuto speciale (Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna) e delle Province autonome di Trento e Bolzano hanno dato vita ad un confronto a tutto campo, nato dall’esigenza di uniformare le attività di gestione del patrimonio forestale, attraverso lo scambio di esperienze e di buone pratiche, anche nell’ottica di iniziative congiunte di formazione.
L’incontro, i cui contenuti sono stati presentati a Trieste e si è sviluppato presso il Centro servizi per le foreste e le attività della montagna (CeSFAM) di Paluzza, fa seguito alle novità legate al recente riordino delle Forze di Polizia, che ha previsto l’accorpamento del personale del Corpo forestale dello Stato all’Arma dei Carabinieri, lasciando una competenza diretta in materia esclusivamente alle realtà ad autonomia differenziata.
Una competenza su foreste, ma anche caccia, pesca, ambiente e più in generale protezione della natura – come è stato messo in rilievo nel primo di questi momenti di confronto, cui per il Friuli Venezia Giulia ha preso parte anche il direttore generale Roberto Finardi – che ogni Regione e Provincia autonoma sviluppa secondo il proprio ordinamento ma che, questo l’obiettivo, va messa a sistema, per migliorare l’efficacia operativa con nuovi assetti organizzativi, ottimizzare l’utilizzo delle risorse professionali ed economiche e, contestualmente, accrescere i livelli di sicurezza del personale impiegato con formazione, informazione e addestramento mirati e condivisi.
Questi confronti, infatti, vogliono anche significare la costante attenzione posta dalle Amministrazioni sia regionali che provinciali, attraverso i rispettivi Servizi di prevenzione e protezione, alle specifiche attività svolte istituzionalmente dal personale dei Corpi forestali.
In Friuli Venezia Giulia il Corpo forestale della Regione è stato istituito nel 1969. Attualmente vi operano con la qualifica di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria 250 persone, tra donne e uomini, di cui 168 nelle stazioni forestali disseminate sul territorio. Un contesto nel quale vi sono anche alcune strutture specialistiche con compiti specifici: il Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale; il Centro didattico naturalistico di Basovizza, riferimento per divulgazione dei valori ambientali, naturalistici ed escursionistici; e la Struttura stabile centrale per l’attività di prevenzione del rischio valanghe.
(foto di Gabriele Altimari)