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Renato Damiani saluta “A tutto Carnico”, la trasmissione che ideò nel 1991

di MASSIMO DI CENTA

Era il 20 aprile 1991 quando Renato Damiani condusse su Rtcv la prima puntata di “A tutto Carnico”, la trasmissione da lui stessa ideata che dal 1993 ad oggi va in onda su Radio Studio Nord. Sono passati 32 anni e Renato ha deciso di dire basta: oggi, infatti, condurrà la trasmissione per l’ultima volta. La prima domanda che verrebbe da farsi è: perché? D’accordo, il tempo passa per tutti e lui di anni ne ha messi insieme 76, ma, sinceramente, li dimostra? La sua passione, la sua lucidità, la sua competenza sono una ricchezza non solo per il Carnico, ma per tutto il calcio regionale. Non entriamo nel merito delle sue scelte, che avranno una ragione ed una logica, ma lui è un patrimonio troppo importante e l’auspicio di tutti noi è che ci ripensi. Davvero non riusciamo ad immaginare una trasmissione senza di lui ed il suo amico fidato e prezioso Adriano Dario, che ha condiviso lunghe domeniche estive negli studi della radio. Non ce la facciamo proprio a non sentire più le sue solenni incazzature con la regia e gli inviati, quelle frasi che ormai fanno parte della nostra vita di cronisti o di semplici ascoltatori: «Un minuto e mezzo a testa per tutti i campi», «Raccomando il rispetto dei tempi», «Non si può lavorare così», le battute a Iacuzzi che non risponde, quel «Massimo, Massimo, Massimo» scandito come un appello, il suo «Va bene così, linea alla pubblicità» quando qualcuno andava lungo coi tempi. Frasi che ci hanno accompagnato per tutti questi anni e che ci mancheranno. Come ci mancheranno quei modi bruschi ma spontanei, quell’atteggiamento che a volte poteva sembrare aggressivo e che invece nascondeva una sensibilità di fondo sconosciuta a chi non lo conosceva bene. Ecco, lui è sempre stato così, con quella grande considerazione che aveva di sé stesso (che non è presunzione, sia ben chiaro) ma fregandosene di piacere agli altri. Bisogna prenderlo com’è e chi lo conosce bene, sa quanta professionalità, quanta passione, quanta umanità ci sia dietro anche ad alcuni atteggiamenti che potrebbero far sembrare il contrario. Si potrebbero scrivere altre mille cose, su di lui, ma se il Carnico, in questi anni difficili, è riuscito ad avere un seguito è grazie anche all’interesse che lui è riuscito a suscitare con la sua intuizione, con qui telefoni fissi e le prolunghe che forniva a noi collaboratori.
Per questo, mi permetto di dirlo anche a nome di tutti gli inviati del passato e attuali, preferiamo chiudere il nostro saluto alla sua maniera, stringata ed essenziale: grazie di tutto, grazie di cuore, Renato!

 

di LUIGI MUNER
(fondatore e titolare di Radio Studio Nord )

Mi sembrerà strano, dopo tanti anni, non sentire più la voce di Renato Damiani, la domenica, sulle frequenze di Radio Studio Nord, condurre “A tutto Carnico”, la trasmissione da lui ideata e che subito ha trovato il mio consenso, per l’importanza che costituisce nell’ambito del territorio. Cosa dire di Renato? Innanzitutto che è stato un genio nel capire che raccontare il Carnico in diretta poteva essere un’idea vincente, con la collaborazione di amici fidati e pronti a dargli una mano. Ma il suo vero e proprio capolavoro è stato il saper adeguare la sua memoria storica alle esigenze del web, capire cioè che stava nascendo un nuovo modo di fare informazione, anche di carattere sportivo. Lo ha fatto che non era più giovanissimo, passando dal suo amato cartaceo alle cartelle sul desktop, il che non è così scontato. Questo è anche uno dei segreti del successo di Carnico.it.
In tanti anni di collaborazione ci siamo confrontati, a volte scontrati, per quel suo carattere che, in certe circostanze, non ammette repliche. Ma da tutto questo discutere sono sempre nati ulteriori elementi positivi per il successo di una trasmissione che negli anni ha saputo mantenere il proprio successo, aumentando, anzi, i consensi. Ci mancheremo a vicenda, ne sono praticamente certo, e proprio in questo sta la bellezza di un rapporto che ha sempre mantenuto i connotati di correttezza e professionalità.
Fermo restando l’abbandono della trasmissione, voglio far sapere a Renato che per lui, nei nostri studi di Caneva, ci sarà sempre una poltrona ed un microfono e potrà ritagliarsi spazi diversi. Noi, insomma, lo aspettiamo.
Grazie, Renato.

 

di BRUNO TAVOSANIS
direttore responsabile Radio Studio Nord e Carnico.it

Mi è stato chiesto nei giorni scorsi, in riferimento alla notizia che avrebbe condotto oggi la sua ultima puntata di “A tutto Carnico”, che cosa vorrei dire a Renato Damiani. Ebbene mi viene in mente una sola semplice parola: grazie!
Grazie perché se ho trasformato la mia grande passione in un lavoro è anche merito suo, che quel giorno di primavera del 1991, con i suoi modi schietti che imparerò subito a conoscere, mi disse «Cominci domenica» quando io timidamente gli chiesi di entrare nella squadra della trasmissione. Avevo 22 anni, non ci conoscevano, ma lui si ricordava di avermi sentito cinque anni prima nella prima esperienza radiofonica a Radio Stereo Carnia.
La settimana successiva mi chiamò Mario Clocchiatti, altro personaggio fondamentale per la mia crescita professionale, che mi propose di scrivere sul Gazzettino. In sostanza in pochi giorni la mia vita cambiò, anche se ne fui consapevole solo qualche anno dopo. Lì comincio tutto, insomma.
Renato mi diede fiducia praticamente subito: primo anno di apprendistato in Seconda e Terza Categoria, nel secondo promozione a campo principale, raccogliendo l’eredità di quell’autentico monumento che era Carlo Di Monte.
Renato ha fatto indubbiamente la storia del Carnico, ricordando anche le trasmissione televisive su Tele Alto Friuli, l’installazione dei telefoni fissi in tutti i campi quando i cellulari erano ancora un lusso per pochissimi, la collaborazione con tutte le società, che se hanno un dubbio regolamentare o problemi nel trovare un campo neutro sanno sempre saputo a chi rivolgersi. E poi alla scrittura e alla radio ha unito un’altra passione, la fotografia, facendo quindi il pacchetto completo.
Se il Carnico è diventato quello che io definisco “un gioiellino”, molto del merito è anche suo.
Quindi, ribadisco, grazie Renato. E conto che su Carnico.it la tua firma si possa leggere ancora a lungo.