Revelant (Ar): “La montagna riparta dall’energia idroelettrica”
“Restituire al territorio e ai cittadini parte dei proventi derivanti dall’utilizzazione dell’acqua dei nostri fiumi. È questo l’obiettivo della proposta di legge che ho presentato negli scorsi giorni e che è stata condivisa dall’intero centro destra. Al netto del valore simbolico, un utilizzo corretto, responsabile e, soprattutto, territoriale dell’idroelettrico può garantire un gettito extra di 10 milioni di euro. Con queste risorse, la montagna potrebbe iniziare un percorso di ripresa, rimettendo in moto un’economia di scala. La rifioritura del nostro tessuto socio economico passa anche e soprattutto dall’acqua”.
Così Roberto Revelant, consigliere regionale di Autonomia Responsabile, nell’illustrare una proposta di legge “che colma un vuoto normativo, in attesa che lo Stato, incalzato dall’Europa, emani regolamenti ad hoc per disciplinare i rinnovi delle grandi derivazioni. Il settore della concessioni idroelettriche annaspa da 16 anni in un mare di incertezze normative e precarietà legislative a tutto vantaggio dei concessionari attuali. La mia legge, nonostante il quadro nazionale avvilente, darebbe una risposta molto significativa, azionando tre leve. Oggi le grandi derivazioni, gestite da proprietà extraregionali, generano quasi il 70% della produzione idroelettrica del Friuli Venezia Giulia. La mia proposta? Introdurre un canone aggiuntivo ed uno ambientale a carico dei concessionari delle grandi derivazioni (come avvenuto nella Regione Abruzzo dal 2013) del valore complessivo di 57 euro per Kw di potenza, che a regime potrebbe portare, nel caso lo Stato continui ad essere inadempiente, circa 7,5 milioni di euro all’anno. Il secondo punto della norma consiste nel riconoscere le cooperative storiche (Secab ed Idroelettrica Fornese) garantendo continuità d’esercizio. Infine, occorre creare un “Fondo speciale per le misure destinate alla salvaguardia e alla valorizzazione del territorio montano. In sintesi, quello che recuperiamo dall’acqua, complessivamente una ulteriore somma non inferiore ai 10 milioni di euro, resterebbe in montagna per gli investimenti”.
Chiude Revelant: “La proposta di legge è tecnica, ma molto lineare. Spero in un’approvazione trasversale. Ho già inviato una lettera ai sindaci per informarli della mia iniziativa sperando in un loro sostegno, indipendentemente dall’appartenenza politica”.