Revelant (AR): “No all’apertura limitata dello sportello bancario di Chiusaforte”
“Dopo Resia, anche Chiusaforte fronteggia lo spettro dei tagli agli orari di apertura dello sportello bancario. Annuncio un’interrogazione urgente in Consiglio regionale per scongiurare questo rischio, e garantisco il massimo appoggio al sindaco Fabrizio Fuccaro e al consiglio comunale nel tutelare la comunità del territorio”.
Così Roberto Revelant, consigliere regionale di Autonomia Responsabile, nell’esprimere “sconcerto per un’eventualità che costituirebbe l’ennesima batosta per il territorio. Mesi fa, il vicepresidente Sergio Bolzonello aveva garantito che Chiusaforte avrebbe mantenuto la piena operatività dei servizi bancari, anche per supplire alla riduzione dell’orario dello sportello di Resia. Penalizzare anche Chiusaforte, che vedrebbe lo sportello bancario passare da cinque aperture settimanali mattina e pomeriggio, a due part time (nelle mattina di martedì e giovedì), significa mettere in estrema difficoltà i residenti, le aziende artigianali e commerciali dei Comuni di Chiusaforte e Resia, ma anche di Dogna, Pontebba, Resiutta e Moggio Udinese, costretti a lunghe code o, in alternativa, ad andare in trasferta anche per le operazioni più semplici”.
Revelant, nell’interrogazione, chiede alla giunta regionale “come intenda arrestare l’emorragia di servizi (scuola, banche, uffici postali) nei territori periferici della montagna. La desertificazione dei servizi è la causa principale dell’esodo della popolazione che abbandona la montagna per traferirsi in zone più servite. Soprattutto in inverno, gli spostamenti in montagna possono essere problematici: costringere i residenti a percorrere distanze impegnative anche per firmare qualche documento è estremamente problematico in particolare per le persone più anziane e può risultare, soprattutto in determinate condizioni meteo, pericoloso. Aggiungo, tra l’altro, che l’offerta del trasporto pubblico è lontana dal potersi considerare adeguata o sufficiente”.
Chiude Revelant: “In campagna elettorale, la presidente Serracchiani aveva promesso impegni e risultati per la montagna. Ha voluto mantenere per sé la delega, decidendo di bocciare la candidatura del collega Marsilio, per dimostrare di essere più efficiente del Presidente Tondo. A conti fatti, ha tradito la fiducia e disatteso le aspettative. Totalmente assente un politica strutturale per la montagna, basti pensare alla vicenda del tribunale di Tolmezzo, al progetto Pramollo, ai fondi per l’agricoltura, fino all’idroelettrico. Fallimentari le scelte su sistema scolastico, politiche per la famiglia, imbarazzante la situazione della connettività con la rete Internet. Nella prossima campagna elettorale, auspico ci siano meno chiacchiere, e più progetti seri”.