Riccardi alla conferenza dei sindaci dell’Aas3 a Gemona: “La riforma della sanità va condivisa con il territorio”
“La riforma della salute non può prescindere dall’integrazione socio sanitaria anche rispetto alle prestazioni e ai servizi, privilegiando le cure a domicilio; la vera sfida che ci attende è rappresentata dalla condivisione di un percorso nel quale i sindaci, attraverso i distretti, possano esprimere le reali attese dei cittadini e del territorio, con l’obiettivo finale di restituire attrattività all’intero sistema socio sanitario del Friuli Venezia Giulia e assicurare il diritto alla salute a tutti”.
Lo ha ribadito il vicegovernatore regionale e assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, in occasione a della Conferenza dei sindaci dell’Azienda per l’assistenza sanitaria n.3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli che si è tenuta ieri sera nel presidio ospedaliero di Gemona del Friuli, alla presenza anche dell’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli.
Una realtà complessa quella dell’Aas3, che raggruppa 68 Comuni: 14 del Sandanielese, 11 del Codroipese, 28 della Carnia e 15 della Valcanale-Canal del Ferro e che, come ha ricordato il presidente della Conferenza, Gianni Borghi, interessa un bacino di 170 mila abitanti, dal Medio Friuli alla montagna.
Riccardi ha avuto modo di illustrare compiutamente le strategie della Regione volte a riequilibrare l’offerta di salute e di servizi sociali a vantaggio degli abitanti dell’intero territorio, soffermandosi su criticità, servizi consolidati, punti di forza di un sistema sanitario che vanta una tradizione lontana, ma si deve continuamente confrontare con le attese dei cittadini, con l’innovazione, con l’evoluzione delle tecniche e dei protocolli di salute.
Riccardi ha ribadito che la ricetta migliore per rendere pienamente efficace e competitivo il sistema della salute, consiste nel ridare al territorio la possibilità di esprimere le proprie aspettative ed esigenze attraverso i Comuni, riuniti nei distretti. Un percorso, ha rilevato il vicegovernatore, che è alla fase iniziale.
L’attuazione della nuova riforma della sanità – ha osservato Riccardi – deve considerare innanzitutto l’organizzazione della salute assieme a quella dei servizi socio assistenziali; mentre i temi delle prestazioni, dell’erogazione dei servizi sul territorio, della risposta diretta alle criticità, come quelli della gestione ordinaria della salute e dell’assistenza, saranno affrontati nel 2019.
In questi pochi mesi di legislatura, la Regione ha infatti deciso – ha ricordato il vicegovernatore – di concentrare l’impegno sulle strategie organizzative che sono il presupposto ineludibile per la gestione delle risorse.
“Ora – ha precisato Riccardi – si parla di modello di governo della salute, tenendo ben presente che esso dovrà dare risposte non soltanto nell’immediato, ma anche alle generazioni future. Questo anche spostando parti consistenti dell’offerta di salute al di fuori degli ospedali, su un territorio sul quale il distretto e l’ambito sanitario e socio assistenziale divengano una realtà omogenea, destinata a prestare attenzione ai cittadini attraverso il ruolo che i sindaci hanno nelle rispettive realtà. Anche in una realtà come quella dell’Azienda n.3, che ha dinamiche articolate e complesse, con scelte che non si possono basare esclusivamente sul numero di abitanti del territorio ma sulle criticità che esso presenta”.
dove sono i comitati per l’ospedale adesso che governa la lega???!!! in questo momento la pagina facebook “Io voglio l’ospedale a Gemona” parla di tutto fuori che della Riforma Sanitaria. ora che alcune di loro siedono in consiglio comunale stanno zitte!!! che bella figura che state facendo mentre gemona perde anche la sede dell’azienda sanitaria!!!
Mi sembra di recepire il vuoto tante parole per lasciare tutto come sta. Poco credibili!
e dov’è il sindaco di gemona???!!! sia quello nuovo che quello di prima? urlavano e alzavano la voce contro PD e serracchiani… adesso che la “loro” riforma è 10 volte peggiore tutti zitti! nemmeno un trafiletto sul profilo facebook… si vergognino… loro e quelli dei comitati che dicevano di difendere i “diritti” della gente!!!
Me none e diseve che bisugne fa i vistiz daure le tele (Non si possono mantenere troppi ospedali se non ci sono fondi a sufficienza), Chest al val cun qualsiasi guviar in regjon