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Riccardi: «Nessuna soppressione del servizio di chemioterapia a San Daniele»

“Non risulta soppressa alcuna attività relativa al servizio di chemioterapia del presidio di San Daniele del Friuli”. È la risposta che l’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi ha fornito ad un’interrogazione a risposta immediata formulata dalla consigliera regionale Manuela Celotti (Pd), che aveva interrogato la Giunta sulla “paventata riorganizzazione delle funzioni nell’ospedale di San Daniele”, ponendo attenzione in particolare al servizio di chemioterapia che sarebbe a rischio soppressione “e ciò si tradurrebbe in una minore accessibilità e a una minor prossimità al servizio”. Situazione che richiederebbe soluzioni alternative per i pazienti che gravitano su quel territorio

Riccardi ha sottolineato come “dalla costituzione del dipartimento di Area oncologica aziendale, tutte le azioni intraprese sono andate nella direzione di favorire la permanenza dei pazienti nella sede più vicina alla propria residenza, ogni volta che questo sia possibile”. L’esponente dell’Esecutivo ha poi ricordato alcune delle azioni più significative messe in campo che “hanno avuto ed hanno – ha chiarito – l’obiettivo di consentire la somministrazione dei trattamenti avanzati in ciascun presidio dell’Azienda, con il governo dei Gruppi di patologia, per assicurare le migliori competenze a tutti i pazienti indipendentemente dalla sede di afferenza”. Fra le iniziative adottate più significative, Riccardi ha citato la costituzione di gruppi di patologia subspecialistica che coinvolgono tutti i dirigenti sia del centro hub che di quelli spoke; la conseguente estensione della prescrivibilità dei farmaci con limitazione di centro anche ai centri spoke (che in precedenza non avevano questa opzione); l’istituzione del Molecular Tumor Board aziendale e del Gruppo Aziendale Immuno Tossicità con il coinvolgimento di tutte le sedi ospedaliere.

“Prima le notizie, seppure interne ma fondate, di una soppressione del servizio di chemioterapia, poi quella che potremmo definire l’ennesima marcia indietro della Giunta regionale a fronte di un territorio che si attiva per tempo, per scongiurare l’ennesimo preannunciato disservizio. L’ospedale di San Daniele non può continuare ad essere in balia di scelte delle quali si fa davvero fatica a capire il senso, slegate da un progetto organico, che però pesano sul clima lavorativo all’interno del nosocomio e sui servizi per i pazienti”. Lo afferma in una nota Manuela Celotti, ricevuta la risposta all’interrogazione. “Da mesi – ricorda Celotti – la Giunta ventila una riorganizzazione degli ospedali, con previste riduzioni di funzioni e servizi in quelli spoke. Un processo che, abbiamo appreso, avrebbe dovuto colpire anche il servizio di chemioterapia del presidio di San Daniele e che oggi perlomeno non è stato confermato, guarda caso dopo che abbiamo sollevato la problematica”.
“Nulla di nuovo sotto il sole, visto che già in altre occasioni la sinergia fra ospedale, amministratori locali sensibili e consiglieri regionali ha permesso di bloccare il declassamento della chirurgia, di scongiurare la sospensione del servizio di rsa e il depotenziamento, già deliberato, della pediatria”. Il servizio di chemioterapia, conclude Celotti, “è proprio uno di quelli che va garantito in modo prossimo, assicurando la continuità della presa in carico sanitaria e valorizzando il ruolo fondamentale degli ospedali di base”.