Riccardo Riccardi da Venzone: «La Protezione civile deve ritrovare un ruolo centrale»
La legge regionale 64 rappresenta una norma di grande importanza per il Friuli Venezia Giulia, ma è stata fatta nel 1986, un’epoca a seguito della quale sono intercorsi significativi cambiamenti di carattere tecnologico, della comunicazione e del clima. E proprio partendo da questo patrimonio regolamentare e organizzativo è necessario rinnovare l’impianto giuridico, introducendo tutti quegli elementi di novità necessari affinché la protezione civile Fvg riesca a garantire a tutti i cittadini della nostra regione pari condizioni di prevenzione e sicurezza”.
Lo ha detto oggi a Venzone il vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, nel corso della presentazione dei volumi “The 1976 Friuli earthquake: lessons learned” e “Il terremoto del 1976 in Friuli tra storia, memoria e ricerca scientifica”.
Secondo Riccardi, la Protezione civile deve ritrovare un ruolo centrale attorno al quale “costruire un sistema integrato” del quale devono far parte gli istituti scientifici, le Università, i sindaci e le altre aree di competenza come l’ambiente e i lavori pubblici. Inoltre si è imposto un nuovo modo di fare comunicazione, come quello dei social, che deve diventare – nell’ambito dell’informazione ai cittadini in materia di sicurezza in caso di calamità – un sistema governato dalla competenza garantita dall’istituzione e non lasciato all’incontrollata generalità degli utenti.
Sull’argomento, il vicegovernatore ha ripreso l’esempio di quante persone, nel sisma del 1976, persero la vita dopo esser uscite per strada nel momento delle scosse a causa della mancata informazione sul come affrontare quel tipo di pericolo a ridosso degli edifici che crollavano.
Riccardi ha poi ribadito il concetto di multidisciplinarità necessario per innovare la normativa, un passaggio da gestire attraverso una “cabina di regia” che raccolga e faccia sintesi di un confronto con tutti gli attori del sistema, a partire dai Comuni, che non a caso furono i protagonisti della ricostruzione post terremoto e che anche nell’ultima emergenza della tempesta Vaia del 2018 hanno avuto un ruolo centrale nella fase dei lavori di ripristino dell’esistente, e in particolare, delle infrastrutture viarie. “Il rischio oggi infatti – ha spiegato il vicegovernatore – non è solo sismico, ma, a causa dei cambiamenti climatici, le tipologie della calamità naturali si sono ampliate e a questi nuovi pericoli bisogna dare una risposta”.
Prefigurando una prospettiva riformatrice, il vicegovernatore ha lanciato un messaggio alle forze politiche presenti in Consiglio regionale, facendo appello a “quello spirito di condivisione che ha sempre contraddistinto la gestione della Protezione civile, fin dalla sua fondazione. Su questo tema infatti – ha concluso – la politica, per quel che riguarda investimenti, interventi e scelte, ha sempre saputo superare i momenti di scontro. Auspico, quindi, che questo tipo di approccio, improntato al dialogo e al confronto costruttivo, continui anche in futuro”