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Richiesta di soccorso dalla zona di Passo Rest: ricerche sospese

Aggiornamento delle 18.20 di giovedì 10 aprile
In accordo con Vigili del Fuoco e Prefettura, dopo accurate perlustrazioni senza alcun elemento o traccia rinvenuti, le ricerche vengono sospese.

La segnalazione
Nel tardo pomeriggio di mercoledì 9 aprile, intorno alle ore 18:00, è giunta una richiesta di soccorso satellitare inviata tramite chat da uno smartphone. Il messaggio, inoltrato alla centrale operativa di una nota casa produttrice di telefoni e poi trasferito al NUE 112 di Cuneo, segnalava la presenza di una persona in difficoltà nella zona del Monte Rest, nel comune di Tramonti di Sopra L’utente, del quale non si conoscono identità né numero di telefono, dichiarava di essere in buone condizioni di salute ma disorientato e impossibilitato a ritrovare la via.

A seguito della segnalazione, la sala operativa dei Vigili del Fuoco di Pordenone ha immediatamente mobilitato il distaccamento di Maniago e attivato il protocollo di ricerca persone, in coordinamento con la Prefettura di Pordenone. È stato richiesto anche l’intervento dell’elicottero Drago 154 del Reparto Volo di Venezia, che ha sorvolato l’area fino al calare del buio, senza però rilevare alcuna traccia della persona dispersa.

Alle ore 20:00, è stata attivata anche la stazione di Maniago del Soccorso Alpino, che ha raggiunto la zona ed iniziato a perlustrare i punti d’accesso ai sentieri, senza riscontrare la presenza di veicoli parcheggiati. Le ricerche si sono poi estese ai tratti iniziali dei percorsi escursionistici.

Nel frattempo, i Vigili del Fuoco hanno dispiegato sul posto diverse unità specializzate: personale SAF (Speleo Alpino Fluviale) proveniente dai comandi di Pordenone, Udine e Trieste, il Nucleo Regionale SAPR con droni equipaggiati con termocamere, e tre piloti istruttori provenienti dai comandi di L’Aquila, Piacenza e Rovigo, già presenti in Friuli Venezia Giulia per un corso di aggiornamento. I droni sono stati utilizzati per i voli di ricognizione anche nelle ore notturne, grazie alla loro capacità di rilevare variazioni di temperatura.

In supporto alle operazioni, sono intervenute anche le unità cinofile VV.F. di Friuli Venezia Giulia e Veneto, il personale TAS (Topografia Applicata al Soccorso) e un funzionario tecnico costantemente presente nel furgone UCL (Unità di Comando Locale), centro nevralgico delle attività di coordinamento in loco.

La centrale operativa ha tentato più volte di ricontattare l’utente per ottenere ulteriori informazioni, ma non ha ricevuto risposta. Secondo quanto comunicato nella notte, la batteria del dispositivo da cui era partita la richiesta aveva un’autonomia residua compresa tra lo 0% e il 10%, rendendo sempre più difficili le comunicazioni e la geolocalizzazione precisa.

Le operazioni di ricerca proseguono senza sosta e vedono il coinvolgimento congiunto di Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, Soccorso Alpino, rinforzi provenienti da altre stazioni e unità cinofile. Al momento non è possibile stabilire se si tratti di una singola persona, di un uomo o di una donna, o se più individui siano coinvolti, poiché il dispositivo non è associato a un nominativo.

Le autorità confermano che si è trattato di una richiesta reale di aiuto e non di un’attivazione accidentale di un sistema di emergenza. Le ricerche continuano con la massima priorità e impegno, nella speranza di rintracciare quanto prima il disperso e riportarlo in salvo.