Riconsegnate le sculture lignee trafugate 35 anni fa dalla Pieve di San Pietro a Zuglio
Era il 1981 quando la Carnia nella notte tra il 14 e il 15 novembre veniva spogliata di uno dei suoi monumenti più significativi. Dalla Pieve di San Pietro, posta in strategica posizione sulla vallata del Bût e onorata ancora oggi con il titolo di Cattedrale, vennero asportate tutte le statue e alcuni elementi decorativi minori del grande polittico ligneo commissionato nel 1481 a Domenico Mioni, detto Domenico da Tolmezzo, collocato poco dopo nell’abside dell’altare maggiore. Un episodio gravissimo, avvenuto dopo altre gravi manomissioni, che nell’estate del 2016 ha avuto una svolta importante grazie alle attività investigative del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. A seguito del controllo sistematico sul mercato dell’arte, nazionale e internazionale, il Nucleo ha intercettato in una galleria antiquaria di Torino cinque dei Santi Apostoli destinati a ornare le nicchie del corpo centrale dell’altare. Un recupero straordinario per il patrimonio nazionale, che racchiude in sé tutta una serie di significati e che riconsegna alla Carnia un tassello della propria storia.
Rientrano così a Zuglio dopo 36 anni le statue raffiguranti i Santi Andrea, Paolo e Giacomo Maggiore, che affiancavano la figura assiale di San Pietro e i Santi Matteo e Tommaso che alloggiavano nel registro superiore, perfettamente rifinite da incarnati rosacei, fisionomie delineate in nero, e capigliature tinte, con le tuniche dorate vivacizzate da risvolti azzurri e rosa acceso.
Le statue verranno restituite alla Pieve di San Pietro, rappresentata dal prevosto Giordano Cracina, con una cerimonia prevista sabato 17 giugno al Museo Archeologico di Zuglio alla presenza del Sindaco Battista Molinari e di Autorità Civili, Militari, Ecclesiastiche, con il beneplacito dell’Arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato. Questa operazione, fortemente condivisa dal Sindaco Battista Molinari, ha visto impegnato in prima linea il Civico Museo Archeologico Iulium Carnicum, che negli ultimi anni ha messo in moto un percorso virtuoso promuovendo mostre anche di carattere internazionale. La sede museale ospiterà infatti le sculture nella sezione già dedicata alla Pieve, dove sono valorizzati resti di decorazione architettonica eloquenti dell’esistenza di più momenti decorativi per l’edificio di culto a partire dal VI fino almeno al IX secolo d.C.e.