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Ricorsi Anti UTI, il Tar rinvia la decisione a maggio

Il Tar di Trieste ha deciso di rinviare al prossimo 26 maggio la discussione sul ricorso presentato dai 56 sindaci del Friuli Venezia Giulia che si oppongono alle UTI, le Unioni Teritoriali Intercomunali. “Un primo successo” sostengono i primi cittadini ricorrenti, presenti oggi nel capoluogo regionale in massa. “Gli avvocati della Regione – spiega Marco Lenna, primo cittadino di Forni di Sotto – avevano chiesto il dibattimento immediato, i nostri legali invece hanno chiesto il rinvio alla luce delle ultime modifiche alla legge di riforma degli enti locali, ancora più punitive della legge stessa”.

I COMMENTI DELL’OPPOSIZIONE

“Alla luce della decisione assunta oggi dal Tar di ricondurre i diversi ricorsi in un unico procedimento, torna di attualità la nostra proposta, presentata con un Ordine del Giorno con la quale si chiedeva di posticipare l’avvio delle Uti a inizio 2017”. Lo afferma il capogruppo consiliare di Area Popolare/Ncd, Alessandro Colautti, riferendo della decisione sui ricorsi presentati da alcuni Comuni.

ricorso tar trieste 2“La giunta regionale prenda atto della determinante decisione del Tar: faccia un passo indietro e proroghi l’entrata in vigore delle Uti, per una volta metta da parte l’arroganza e ascolti i sindaci”. Questo il duro commento della consigliera della Lega Nord Barbara Zilli insieme al consigliere di FdI-AN Luca Ciriani, che hanno partecipato all’udienza di oggi al Tar a Trieste insieme ai sindaci. “Panontin e la presidente hanno l’occasione per non rendersi ridicoli davanti ai cittadini – dicono ancora Zilli e Ciriani – si attui una scelta di buon senso: per i cittadini ma anche per le casse della Regione. Il rinvio consentirebbe di prendere tempo in attesa di una sentenza definitiva del Tar. Che cosa accadrebbe infatti se poi, ad Uti avviate, il ricorso dei sindaci venisse accolto? Un disastro amministrativo totale”. “Ci auguriamo davvero che la Giunta faccia un passo indietro – dicono – diversamente ci batteremo in tutte le sedi, tavolo politico convocato da Panontin compreso, affinchè si arrivi al rinvio dei termini”.

“La fretta è cattiva consigliera e la decisione del TAR di unificare i procedimenti sulle UTI dimostra che qualcosa da vedere in quella riforma c’era e c’è”. Il capogruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio regionale Renzo Tondo commenta così la decisione del TAR e stigmatizza la fretta della Giunta.

tweet riccarsi

PER LA MAGGIORANZA SI VA AVANTI

“La sentenza (anche se slittata al 26 maggio) non blocca il percorso riformatore, le UTI vanno avanti, quindi continuiamo con il nostro lavoro. Il tavolo politico è nato per entrare nel merito delle questioni, non certo per bloccarla”.

Lo dicono il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, e il presidente della V Commissione consiliare, Vincenzo Martines (Pd), commentando la decisione del Tribunale amministrativo regionale di spostare al 26 maggio prossimo la sentenza sui ricorsi presentati sia contro la legge di riforma, sia riguardo ai confini delle Unioni territoriali intercomunali.

Non si sposta il termine dell’avvio delle UTI fissato al 15 aprile, perché la sentenza non cambia il percorso che stiamo portando avanti. Il concetto – sostengono Martines e Moretti – è che la sentenza non fa da spartiacque, come vorrebbe invece l’opposizione. Il processo di integrazione tra Comuni è inevitabile, se la sentenza ci dirà di porre dei cambiamenti lo faremo, ma rispetto all’aggregazione delle UTI c’è la necessità di partire con la loro costituzione”.