Riforma del servizio idrico, debutto in Consiglio regionale
“Oggi abbiamo iniziato il percorso estremamente importante di una Riforma davvero innovativa e lungimirante che rafforza la Governance pubblica su acqua e rifiuti: un unico Ambito regionale, un’unica Autorità e un’unica Governance”. Con queste parole l’assessore regionale all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia Sara Vito ha commentato i lavori odierni del Consiglio regionale, dedicati alle relazioni e al dibattito sulla proposta di legge che detta: Organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.
Il provvedimento, presentato dal consigliere Vittorino Boem e dai capigruppo di maggioranza Giulio Lauri (Sel), Pietro Paviotti (Cittadini) e Diego Moretti (Pd), sarà esaminato nei singoli articoli per la sua approvazione nella seduta d’Aula in programma il prossimo 30 marzo.
“La Riforma – ha sottolineato Vito – nulla ha a che fare con la gestione del servizio, che rimarrà competenza del territorio, nella maggior parte dei casi in house. I Comuni sono, infatti, i protagonisti di questa legge e saranno loro a decidere in merito agli affidamenti, come peraltro già previsto dalla normativa nazionale esistente”.
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L’assessore regionale all’Ambiente ha evidenziato i due passaggi chiave della Riforma: in prima battuta la Cabina di regia, che sarà attivata subito dopo l’entrata in vigore della legge e costituirà “una sorta di percorso di accompagnamento verso l’attuazione della Riforma. Sarà istituita presso la direzione centrale Ambiente ed Energia e coinvolgerà le Consulte d’Ambito locale, che già esistono e che i cittadini già ben conoscono” .
In seconda battuta, “con il 2017, prenderà corpo l’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti (AUSIR)”. La norma all’esame dell’Aula, ha concluso Vito, “va finalmente a colmare una volta per tutte le criticità che oggi esistono in un settore fondamentale del Friuli Venezia Giulia”.
I DETTAGLI DEL PROVVEDIMENTO
La proposta di legge individua un unico Ambito territoriale ottimale, coincidente con l’intero territorio regionale, sia per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani che per il servizio idrico integrato, per il quale si prevede la possibilità, tramite accordo con la Regione Veneto, di integrare nell’ATO i Comuni già compresi nell’attuale CATO Lemene.
L’ente di governo dell’ATO è l’Autorità unica per i servizi idrico e i rifiuti (Ausir), laddove il concetto di unicità deve intendersi riferito sia alla sua dimensione regionale sia al relativo esercizio delle funzioni. La natura giuridica dell’Ausir è di un’agenzia cui partecipano obbligatoriamente tutti i Comuni della regione per l’esercizio delle funzioni loro assegnate. Organo principale dell’Ausir è l’Assemblea regionale d’ambito, composta da un sindaco per ciascuna area di aggregazione dei Comuni come definita dalla legge regionale 26/2014 e nella quale vengono assunte le deliberazioni principali quali l’elaborazione del piano d’ambito, la deliberazione della forma di gestione e l’affidamento dei servizi, la predisposizione della tariffa di base per il servizio idrico integrato e la predisposizione delle carte dei servizi. Le attività dell’Assemblea sono coadiuvate da un direttore generale e da una struttura tecnica, mentre la rappresentanza istituzionale e il governo dell’Assemblea sono affidati a un presidente, eletto dall’organo stesso.
L’Ausir ha un’articolazione anche territoriale, corrispondente ai perimetri delle attuali Province, composta dai sindaci dei Comuni con funzioni consultive, anche vincolanti su determinati atti e, in particolare, sul programma quadriennale degli interventi del piano d’ambito e sulla modulazione della tariffa del servizio idrico integrato. Le Assemblee locali inoltre esprimono parere vincolante sulla proposta di forma e ambiti di affidamento dei servizi e approvano le modalità di calcolo della tariffa.
Tra le funzioni delle Regione in relazione all’attività dell’Ausir va segnalata la formulazione di indirizzi e linee guida vincolanti in coerenza con la pianificazione regionale di settore, nonché l’individuazione di interventi di interesse regionale all’interno dei piani d’ambito cui riconoscere valenza prioritaria e, in particolare, quelli necessari agli adeguamenti volti a consentire il superamento o la riduzione delle procedure di infrazione comunitarie, nonché quelli a servizio delle zone montane disagiate così da assicurare una corretta gestione del servizio nelle aree periferiche.
La norma definisce, inoltre, i contenuti dei piani d’ambito, prevede l’elaborazione, da parte dell’Ausir, di una relazione annuale sulle proprie attività, declina i contenuti del piano per la crisi idropotabile e, per quanto attiene al delicato tema dell’affidamento dei servizi, rimanda alla normativa comunitaria e nazionale di settore, posto che la disciplina di tali materie, afferendo la sfera della concorrenza e del mercato, è sottratta alla competenza del legislatore regionale. Fermo restando tale presupposto, viene comunque introdotto un meccanismo di riallineamento volto a uniformare, in futuro, le scadenze degli affidamenti.
La necessità improrogabile di realizzare un sistema di depurazione diffuso, specialmente in montagna, che rischia di essere difficilmente portato a termine a causa degli elevati costi d’investimento, rende utile in particolare ai Comuni montani la loro inclusione in un sistema più ampio comprendente anche la pianura e le città. Pur riconoscendo l’autonomia al subambito il principio di solidarietà reciproca risulterà concretamente vantaggioso.
Per le zone montane, oltre al riconoscimento di priorità negli investimenti da considerarsi di interesse regionale proprio al fine di colmare il gap infrastrutturale con la pianura, vengono introdotte disposizioni specifiche per il mantenimento sia di presidi territoriali operativi per la gestione dei servizi, sia di appositi luoghi di confronto tra società di gestione ed enti locali montani. Con emendamento approvato in Commissione, inoltre, si è introdotta la previsione per cui la Giunta regionale, nei regolamenti attuativi delle modalità di erogazione delle agevolazioni contenute nella Carta Famiglia, indichi come prioritaria la riduzione della tariffa del servizio idrico integrato nelle zone montane disagiate.
Il progetto di legge introduce e disciplina le Carte dei servizi che definiscono diritti e doveri degli utenti e indicano gli standard di qualità che devono essere garantiti, istituisce il Comitato consultivo degli utenti che coopera con l’Ausir curando in particolare gli interessi degli utenti, affronta la disciplina dell’assunzione del personale dell’Ausir, segnala all’Ausir la presenza di eventuali clausole vessatorie nei contratti, trasmette le informazioni statistiche su reclami e segnalazioni degli utenti, promuove iniziative per la trasparenza e la semplificazione nell’accesso ai servizi e rende conto della diversa disciplina tariffaria del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.
Gli articoli finali sono dedicati alla fase di attivazione e transitoria dell’Ausir e delle nuovo disposizioni, alla disciplina dei poteri sostitutivi, alle abrogazioni ed alle modifiche all’ordinamento di settore.