Riforma enti locali Fvg, i sindaci potranno amministrare liberamente il proprio territorio
“Vogliamo creare strumenti e apportare dei correttivi a quelli esistenti per dare la massima libertà ai sindaci di amministrare il proprio territorio. Nessuna volontà di imporre nulla dall’alto e pochi paletti, uno di questi sarà il principio Una Testa Un Voto per fare in modo che i Comuni più grandi non sovrastino quelli più piccoli”.
Lo ha indicato a Udine l‘assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, illustrando al Consiglio delle Autonomie (Cal) le linee generali del ddl sulle forme associative comunali che sarà vagliato dalla Giunta Fedriga nella prossima seduta. Fra le novità, anche la creazione di 4 sub enti regionali che si occuperanno in prima battuta dell’emergenza legata all’edilizia scolastica “per dare una risposta immediata ad un comparto in sofferenza” ha spiegato Roberti, indicando negli enti “una forma embrionale per la partenza dell’ente intermedio”.
“Al vertice dei quattro enti ci sarà un commissario tecnico per raccogliere l’eredità più pesante lasciata dalla chiusura delle Province – ha proseguito l’assessore – e risolvere la difficile situazione dell’edilizia scolastica che, allo stato attuale, è attribuita ai Comuni con l’obbligo di esercizio all’interno delle Uti, la cui carenza di personale ne rende tuttavia impossibile la gestione”.
“Il più importante caposaldo della riforma – ha quindi sottolineato Roberti – è che la Regione non dovrà ingerire nell’attività dei Comuni. Il sindaco eletto potrà scegliere gli strumenti che metteremo a disposizione per erogare nel migliore dei modi i servizi ai cittadini. In campo, troverà strumenti come quello della comunità ma saranno sempre e solo i primi cittadini a decidere se erogare i servizi in autonomia, attraverso il sistema delle convenzioni, con percorsi di fusione o aderendo alla tante comunità che si formeranno. L’unico che potrà giudicare sul loro operato sarà l’elettore all’interno delle urne”.
“La riforma delle Uti – ha specificato l’assessore – comprenderà diversi provvedimenti: il primo riguarda le forme associative e riprende istituti già esistenti ai quali, in alcuni casi, sono stati posti dei correttivi”.
Si parla di percorsi facoltativi di fusione e di convenzioni, già ampiamente usate dai Comuni, ma anche di comunità. Quest’ultimo organismo, che tiene in conto le istanze dei territori, sarà a tutti gli effetti un ente locale con personalità giuridica così da poter gestire alcuni rapporti quali quelli del personale e del patrimonio. Le comunità nomineranno un vertice politico ovvero il comitato esecutivo i cui membri potranno essere amministratori ma anche comuni cittadini.
E, sempre in materia di governance, viene posto un’ulteriore correttivo rispetto alle Uti. Cambia il modello elettivo: si passa dal modello dell’elezione del sindaco, che nominava poi la propria Giunta, a quello più simile all’elezione di un consiglio di amministrazione così da garantire una maggiore rappresentanza delle minoranze. Le comunità saranno obbligatorie solo nei territori montani per l’esercizio delle funzioni specificamente di carattere montano e facoltative su tutto il resto.
Roberti, che ha rassicurato sul fatto che non saranno spostate le competenze dei Comuni ma rimarranno in capo agli stessi, ha evidenziato un’ulteriore novità rappresentata dall’istituzione del Consiglio delle autonomie montane. “Sarà una sezione del Cal – ha informato – con compiti consultivi e di indirizzo su tematiche montane a cui viene affidata l’organizzazione annuale degli Stati generali della montagna. Sarà composto dal presidente dell’Uncem, dai componenti eletti nel Consiglio delle autonomie locali che insistono sul territorio delle Comunità di montagna e dai presidenti delle stesse, una volta costituite”.
Il Cal ha espresso parere favorevole all’unanimità sul ddl in merito al recepimento dei principi fondamentali del sistema integrato degli enti territoriali del Fvg di cui all’accordo Stato-Regione in materia di finanza pubblica dello scorso febbraio. “Una norma molto attesa e di principio – ha spiegato Roberti – e un passo verso l’autonomia del territorio. Avevamo una competenza dimezzata sugli enti locali perché su alcuni settori i Comuni devono rapportarsi direttamente con il Governo centrale, con questo ddl noi semplifichiamo e ci prendiamo quell’autonomia che ci spetta”.
Il testo definisce il perimetro del sistema integrato nel quale rientrano la Regione, gli enti locali del territorio e i rispettivi enti strumentali e organismi interni, ed esplicita che gli enti locali concorrono con la Regione alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, nel rispetto dei principi fondamentali di leale collaborazione e di coordinamento.
Viene delineato, in questo modo, il compito della Regione di definire con legge di Stabilità il concorso finanziario e gli obblighi a carico degli enti locali, adottando, per conseguire gli obiettivi di finanza pubblica, misure di razionalizzazione e contenimento della spesa idonee ad assicurare il rispetto delle dinamiche della spesa aggregata delle amministrazioni pubbliche.
L’organismo consultivo ha poi nominato Paola Visentini e Roberto Petracco rappresentanti del Cal nel comitato tecnico-scientifico degli ecomusei, mentre è stata rinviata invece la designazione di un rappresentante delle Uti e di quattro dei Comuni nel gruppo tecnico regionale per la gestione dello sportello unico per le attività produttive.
Il Cal, infine, ha espresso parere favorevole all’unanimità sulle deliberazioni della Giunta relative alle modifiche introdotte dalla legge 9/2019 in materia di compenso annuo ai revisori dei conti delle Uti e sul regolamento per la concessione dei contributi per la realizzazione, l’ampliamento, la manutenzione straordinaria o l’allestimento dei centri di raccolta. Ad illustrarlo è stato l’assessore Fvg alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro, che ha ricordato come “per quest’anno sono previsti contributi per 500mila euro; i Comuni che vorranno presentare istanza dovranno provvedervi entro 15 giorni dall’entrata in vigore del regolamento. Le risorse aumenteranno a 1 milione nel 2020 e 1,5 mln nel 2021”.