Riforma sociosanitaria, gli amministratori carnici a confronto con l’assessore FVG Riccardi
Superare i problemi causati dalla dispersione territoriale dell’area montana; vincere la ritrosia della popolazione a rivolgersi ai servizi sociali, abitudine che affonda le radici nella cultura del fare da soli; rispondere a nuove problematiche come, ad esempio, quella dei neomaggiorenni fuori dal tetto familiare senza rete di protezione; affrontare la crescente presa in carico della popolazione anziana che rappresenta il 36,57 per cento dell’incidenza sul bilancio delle diverse aree di intervento del Servizio sociale comunale.
Sono queste le principali criticità che sono state illustrate oggi a Tolmezzo, a nome dei 28 Comuni dell’Ambito della Carnia, al vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega a Salute e Politiche sociali, Riccardo Riccardi, nel corso dell’incontro moderato dal presidente dell’Assemblea dei sindaci, Gianni Borghi, a cui ha partecipato anche il commissario dell’Ass 3 Alto Friuli-CollinareMedio Friuli e di AsuiUd, Giuseppe Tonutti.
“Questo è il primo passaggio, ovvero l’ascolto, che porterà alla fase di scrittura della nuova riforma sociosanitaria, e quindi ringrazio tutti gli amministratori che sono intervenuti per portare il loro apporto”, ha esordito Riccardi, ricordando la sfida cruciale e complicata della risposta ai nuovi bisogni della società che non può ridursi alla sola offerta della rete ospedaliera.
“La sfida vera non è il taglio della spesa, ma accettare lo spostamento di alcuni assi di spesa, leggendo il mutamento sociale e demografico e attuando scelte in base al principio della più efficiente risposta ai bisogni delle persone”, ha aggiunto Riccardi.
Il vicegovernatore ha sottolineato l’importanza di una tradizione che ha visto il mondo istituzionale e professionale accanto al coinvolgimento e al protagonismo del Terzo settore. “La vicenda complessa della sanità è solo un sottoinsieme del più vasto tema della salute che – ha evidenziato – deve girare attorno alla persona: occorre un salto di responsabilità da parte della classe dirigente, viceversa si metterebbe a repentaglio la sostenibilità del Sistema sanitario regionale”.
Tra i punti di forza riassunti nella relazione della responsabile del Servizio sociale comunale, Miriam Totis, la gestione associata tra amministrazioni comunali che ha portato a un bilancio di solidarietà, la delega con l’Azienda per l’assistenza sanitaria e l’efficacie integrazione sociosanitaria, in particolar modo con il distretto, anche per la coincidenza degli spazi, l’attenzione al coinvolgimento e alla coprogettazione grazie a una forte area dello sviluppo di comunità che lavora su prevenzione e coinvolgendo scuole e associazioni e, infine, la sperimentazione di servizi innovativi.
Con 1658 persone in carico al Ssc (dati 2018 inclusivi del comune di Sappada) per il 4,38 per cento di utenza in carico sulla popolazione residente (37.823) e quattro punti salute che vedono la presenza del Servizio sociale per minori, adulti, anziani a Tolmezzo, Paluzza, Ovaro, Ampezzo, l’Ambito eroga in 55,87% dei servizi in gestione diretta.