Ripristino pista di fondo “Laghetti” di Timau, qualcosa si sta muovendo
Proponiamo il comunicato dell’Aldo Moro Paluzza, a firma del presidente Andrea Di Centa, in riferimento alla situazione della pista Laghetti di Timau dopo l’alluvione di fine ottobre.
L’Aldo Moro Paluzza, soggetto fruitore dell’impianto tra i tanti, si prende carico di sollecitare una soluzione per il ripristino dell’area.
Prima di entrare nel merito della questione, è giusto rinfrescare la memoria riassumendo brevemente l’argomento. Si fa riferimento ai danni riportati dalla pista e dall’intero comprensorio il 29 ottobre a seguito dell’alluvione e della tromba d’aria.
I danni strutturali si possono così riassumere:
· 95% di pista distrutta su km 10 di sviluppo;
· 15% di ripristino nei giorni successivi all’evento con movimento terra e taglio alberi;
· 8km di pista completamente fuori uso compresi 5 ponti;
· Nei 2km di pista fruibile sono attualmente operativi tre cantieri per ripristino tralicci a media tensione, centralina idroelettrica e taglio e trasporto alberi;
· 80% di impianto di innevamento inutilizzabile;
· Gravi problematiche idrogeologiche in tutta l’area.
Nei giorni scorsi c’è stato un primo interessamento del vicepresidente del Consiglio Regionale, Stefano Mazzolini, che si è impegnato in Regione a verificare la stima danni segnalata a suo tempo e ad accelerare l’iter degli interventi. Si attende una sua risposta in merito.
Dal canto suo il Comune di Paluzza, a mezzo del vicesindaco Luca Scrignaro, ha dichiarato di impegnarsi per velocizzare la progettazione di un nuovo impianto sciistico che potrebbe avere uno sviluppo massimo di km 3,300, mentre sul restante tracciato di pista al momento non è possibile progettare alcuna idea fin quando non si interverrà preventivamente con un piano di sicurezza.
Siamo anche da tempo promotori e sostenitori di una sorta di filiera dello sci di fondo in Carnia, composta da Pista Laghetti, Zoncolan quota 1.300, Zoncolan quota 1.800, Pian di Casa, Carnia Arena e Sappada.
Sono tutte piste da sostenere e promuovere, ognuna con una propria peculiarità e finalità.
Aspettiamo da tempo una chiamata del Presidente FISI FVG, Maurizio Dunnhofer, che a dicembre 2018 in una riunione in Municipio a Paluzza, dove si è trattata la problematica, si era proposto come pilota del progetto. L’idea è quella di una rete di piste da sci di fondo dedicata all’offerta turistica e/o agonistica a seconda delle caratteristiche e dei diversi livelli di difficoltà dei tracciati. Chiaro che ora il polo più in difficoltà è quello di Paluzza, ma questo non toglie che si debba intervenire con un occhio alle finalità di gruppo.
Invitiamo quindi Dunnhofer a mantenere la parola data avviando e facilitando l’incontro tra le parti. Sarà un tavolo aperto al quale dovranno sedere anche i politici regionali che si occupano di sport, turismo e protezione civile.