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Risanati i conti del Museo Gortani di Tolmezzo, in vista un percorso di rivisitazione

“Primi passi positivi verso una riqualificazione del museo Gortani e dell’intero sistema museale storico ed etnografico regionale che racconta le arti e le nostre tradizioni. La Regione investe sulla cultura e in montagna certa che sia un’opportunità per tutta la regione”.

Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga a margine della visita al museo Carnico delle Arti popolari ‘Michele Gortani’, nel seicentesco Palazzo Campeis, a Tolmezzo, accompagnato dall’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli e dalla presidente del museo Aurelia Bubisutti, che il governatore ha voluto ringraziare per l’impegno profuso. Presente anche il sindaco tolmezzino Francesco Brollo.

Il governatore Fedriga all’interno del Museo Carnico

“L’Amministrazione regionale investe sulla montagna convinta che lo sviluppo di quest’area sia un’occasione di crescita per l’intero territorio – ha detto Fedriga -. Dobbiamo essere consapevoli che la parte culturale può accrescere la nostra capacità attrattiva: il museo è un elemento che consente di far conoscere il territorio e le sue ricchezze con ricadute positive in termini di presenze turistiche, occupazionali ed economiche. Dobbiamo proseguire nel percorso intrapreso di revisione del sistema museale – ha proseguito Fedriga -: una strada da compiere insieme, individuando gli obiettivi di comunità che, nel passato, non sempre sono stati definiti e investire di più in servizi in un contesto che sia sempre più competitivo”.

“Il bilancio del museo è di nuovo in equilibrio – ha indicato Gibelli – grazie ad un consiglio di amministrazione motivato che ha saputo lavorare bene e mettere in sicurezza anche la struttura. Il Gortani con il museo della Vita Contadina Diogene Penzi sarà uno dei due perni del museo etnografico di storia sociale (Mes) che rappresenta un grande disegno che coinvolgerà l’intera regione”.

Bubisutti ha ringraziato l’Amministrazione regionale per il supporto e i tanti soggetti del territorio, fra cui il consorzio Bim, la Comunità di montagna e i privati che hanno permesso in due anni e mezzo di risanare i conti e intraprendere un percorso di rivisitazione.

Il museo, come è stato ricordato, è stato messo in sicurezza anche dal punto di vista degli adeguamenti tecnici e grazie ai fondi regionali sono stati ristrutturati l’ingresso e due sale. Novità anche sul fronte dell’implementazione tecnologica della struttura. Nei prossimi anni è prevista la revisione del percorso museale, che consentirà di fare un salto di qualità alla struttura.

Il museo è il risultato del paziente lavoro di ricerca di Michele Gortani (1883-1966) a partire dal 1920 e Fedriga ha potuto visitare le sale del museo nelle quali vengono ricostruiti gli ambienti della vita e delle tradizioni della Carnia dal XIV al XIX.

(in copertina in primo piano da sinistra Bubisutti e Gibelli)