“Risonanze” chiude con un migliaio di visitatori
La strada tracciata è quella giusta. Lo dimostra la grande partecipazione di pubblico avuta da ‘Risonanze’, la tre giorni organizzata a Malborghetto per promuovere il legno di risonanza. Un migliaio gli spettatori arrivati in Valcanale per assistere ai 18 spettacoli proposti nel fine settimana, dove i protagonisti sono stati la musica, i liutai, le narrazioni. Il maltempo non è riuscito a rovinare il festival (i concerti di Vettori e del Quartetto del Teatro Lirico Verdi saranno recuperati in estate), grazie alla prontezza degli organizzatori (Comune di Malborghetto e Cooperativa PuntoZero su tutti), capaci di trovare location alternative comunque suggestive e immerse nel verde, come l’ex polveriera della Val Saisera.
Molto soddisfatto il sindaco di Malborghetto, Boris Preschern, che vorrebbe trasformare ‘Risonanze’ in un evento a cadenza annuale. «Il festival ha avuto la capacità di destare la curiosità delle persone sulla Valcanale e sul suo legno di risonanza, e quindi uno dei nostri primi obiettivi è stato raggiunto. Il numero di visitatori di questi tre giorni è stato inaspettato – evidenzia Preschern –. Una conferma della bontà del tipo di approccio scelto: puntare sulla cultura per fare turismo. Mi auguro che la Regione continui a credere, insieme a noi, a quella che è un’eccellenza del territorio montano, il legno di risonanza».
Un’eccellenza ancora poco conosciuta, che però è riuscita a coinvolgere il pubblico, come dimostra la partecipazione alla visita guidata in Val Saisera organizzata domenica mattina, insieme al Corpo Forestale dello Stato, alla scoperta dell’abete rosso di risonanza. «Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato: siamo sulla strada giusta e vogliamo continuare così», chiude Preschern.
Risonanze è stato organizzato dal Malborghetto-Valbruna, con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia e Fondazione Crup, e con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato (i partner del progetto sono Cooperativa PuntoZero, Alpi Friulane, Accademia Ars Nova e Liberatorio d’Arte), ha deciso di puntare facendola diventare motivo di richiamo e veicolo di promozione.