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Ritorna “Inniò”, la rassegna cucita su misura per l’Alto Friuli

Dall’8 al 22 settembre torna “Inniò – Art tai lûcs di mont”: seconda edizione di una delle più curiose e innovative iniziative dell’estate dell’Alto Friuli. La formula della rassegna invariata: una manciata di eventi creati ad hoc per il luogo che li ospiterà. Gli artisti coinvolti, così come le loro opere, sono il risultato dell’interazione con il luogo in cui le stesse sono state concepite. Luoghi speciali ed unici, spesso dove non è mai stato realizzato alcun evento pubblico: «L’unicità di Inniò deriva dal fatto che per questo festival il luogo viene prima dell’evento – ha spiegato Leo Virgili, direttore artistico del festival e presidente dell’omonima associazione che organizza la rassegna -. Inoltre ci piace chiedere al pubblico di fare un po’ di fatica camminando per “guadagnarsi” lo spettacolo. Anche il tragitto, attraverso scorci naturali spesso incantevoli, diventa parte integrante della performance. Prediligiamo un tipo di turismo lento rispettoso dell’ambiente e della cultura locali, ma soprattutto in controtendenza con la logica dei “grandi eventi” che si sta diffondendo sempre di più nei luoghi montani».

La seconda edizione di Inniò prenderà il via domenica 8 settembre, lungo il sentiero Ta lipa pot, nel comune di Resia. In programma una camminata letteraria sulle pagine del romanzo Rombo di Esther Kinski, narratrice e traduttrice tedesca che vive in Friuli. Il libro, pubblicato in Italia da Iperborea nel 2023, ha ricevuto diversi riconoscimenti critici e indaga con grande maestria narrativa l’esperienza umana dei luoghi e della memoria del terremoto del ’76 in Val Resia. Il percorso attraverso i luoghi che hanno ispirato la narrazione sarà accompagnato dai dialoghi fra la scrittrice e Paolo Cantarutti, e dalle letture di Caterina Bernardi.

Secondo appuntamento in cartellone sarà quello che sabato 14 settembre, al Rifugio Gilberti a Sella Nevea, vedrà Alessandro Maione andare in scena con Cima Friuli: una pièce teatrale scritta da Massimo Somaglino in occasione dei 50 anni dall’indimenticata, quanto rocambolesca, spedizione friulana sullo Saraghrar in Pakistan. Quello ospitato al Gilberti sarà un primo studio dello spettacolo teatrale, in fase di produzione con la collaborazione della Società Alpina Friulana e del Teatri Stabil Furlan.

Domenica 15 settembre al Passo di Monte Croce Carnico si terrà “Requiem per la strada interrotta”: un’iniziativa dal titolo tanto emblematico quanto simbolico. Dopo una camminata di circa 45 minuti il pubblico potrà godere del piano solo di Giorgio Pacorig che suonerà con alle spalle il drammatico squarcio montano che, lo scorso due dicembre, ha provocato la frana e il conseguente blocco del passo. A seguire ci sarà un incontro con gli abitanti di Mauthen, il primo paese austriaco che si trova oltre confine.

L’evento conclusivo è previsto per domenica 22 settembre, al minuscolo borgo di Pozzis in Comune di Verzegnis. Lì, per la prima volta ci sarà una proiezione pubblica del lungometraggio di Stefano Giacomuzzi dal titolo Pozzis Samarcanda. Un documentario/road movie di culto e incensato dalla critica, che narra l’avventuroso viaggio in moto del Cocco, l’unico residente di Pozzis, nel tentativo di realizzare il suo sogno raggiungendo Samarcanda a bordo di una due ruote.

Tutti gli orari e le informazioni sugli eventi si possono trovare sul sito www.associazioneinnio.eu.