Ritorna a Tolmezzo “CjargnAlive”, la festa del e per il volontariato
Una festa del volontariato e per il volontariato: questa è la 6a edizione di “CjargnAlive”, la manifestazione in programma a Tolmezzo che quest’anno ricorda il sisma che 40 anni fa colpì il Friuli.
Il tema guida “Noi, terre in moto” è promosso dal tavolo di lavoro coordinato dal Servizio Sociale dei Comuni della Carnia e vede partecipare numerose associazioni di volontariato carniche e diversi educatori della Cooperativa sociale Itaca che operano in diversi servizi del territorio.
Previsti laboratori, giochi e musica. Si parte venerdì 27 maggio alle 20.30 al Teatro Don Bosco con la rappresentazione teatrale “Sofia e il Gigante”. Domenica 29 dalle 14 al parco giochi di via Janesi apertura laboratori, dalle 17.30 musica live in piazzale Vittorio Veneto con l’Orchestra di chitarre della Sezione musicale dell’Istituto comprensivo di Tolmezzo, Percussionando a Scuola, Planetarium Orkestra, Mordechai, Tahita, Holaf Bergher, Incanti Erranti e Renzo Stefanutti. E poi ancora giovedì 2 giugno alle 17 nella sala Cussigh di Palazzo Frisacco, apertura della mostra artistico/fotografica “Terre/e/Moto”, domenica 5 giugno alle 20 al PalaZeje (Comunità di Rinascita) “Dalle terre in moto ai volontari in moto”. Ampio il partenariato coinvolto dall’Aas n.3 Alto Friuli, Collinare, Medio Friuli – Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito Distrettuale Carnia, Cooperativa sociale Itaca, Centro servizi volontariato Fvg, Musicarnia, Euritmica e Comune di Tolmezzo.
Per ricordare il 40° anniversario del terremoto in Friuli, con la sua fortissima memoria di momento di solidarietà profonda e viva per il nostro popolo, CjargnAlive ha scelto di interrogarsi sul “noi” e sulla duplice natura del terremoto. Distruzione ma anche scossa, nel suo aspetto energetico, azione della terra che spariglia le carte e le vite delle persone ma che nel dramma e nella difficoltà costringe a ripensarsi, a cambiare, a mettere un punto di domanda, a porsi in cammino, ad essere terre in moto, dentro di sé e nelle proprie comunità. Terremoto che ha generato, allora, il movimento di chi è venuto ad aiutare noi, dicono da CjargnAlive. Terremoto che si genera ogni giorno nella nostra capacità di rispondere a chi ci chiede aiuto, a quelle terre in moto che giungono fino a noi, ci danno la scossa perché minano le nostre certezze, valicano confini (territoriali e umani), ci interrogano da vicino, ci mettono di fronte alle nostre incongruenze e alla nostra umanità.
Ecco che Cjargnalive è la necessità di costruire ponti: i primi a cadere in un terremoto ma i primi da ricostruire per far uscire dall’isolamento e dalla solitudine. Cjargnalive è l’incontro di persone di età e con capacità diversissime, che affondano le radici della propria vita in idee, tempi e luoghi talvolta anche significativamente distanti, ma che credono alla possibilità di affiancarsi per fare assieme qualcosa per il bene comune, partendo non dalle differenze ma da ciò che le accomuna.