Salgono i positivi a Gemona e Buja, la preoccupazione e le raccomandazioni dei sindaci
Ieri sera il sindaco di Gemona Roberto Revelant e il collega di Buja Stefano Bergagna sui propri profili social hanno aggiornato la situazione nei rispettivi comuni, non nascondendo la preoccupazione.
Queste le parole di Revelant: “Sono salite a 130 le persone attualmente in isolamento a Gemona, escludendo la Casa per anziani ove sono diverse le situazioni complicate con ospiti ospedalizzati, mentre nel Convento delle Suore finalmente si riscontrano miglioramenti dopo aver vissuto momenti difficilissimi. Anche i Frati del Santuario di Sant’Antonio, sono stati tutti colpiti dal COVID, e la situazione è seguita dall’azienda sanitaria. Negli ultimi giorni si sono registrati anche diversi decessi di nostri concittadini e vogliamo porgere le condoglianze ai familiari. La situazione non sta migliorando, anzi, dobbiamo rafforzare ulteriormente l’attenzione in particolare nei confronti delle persone più fragili”.
Le considerazioni invece di Bergagna: “136 persone positive a Buja. Sarà un inverno lungo e complicato. Dall’epidemia, penso, ne verremo fuori solo con l’arrivo del caldo. A Buja, da marzo dello scorso anno non abbiamo mai avuto così tanti contagi, con diverse persone ricoverate. Non si riesce a capirne il motivo, ma di solito, un numero così alto di contagi, indica la presenza di qualche focolaio. Il contagio si trasmette dal contatto ravvicinato tra le persone: da lì non si scappa. I nostri comportamenti sono fondamentali. Il virus è invisibile all’occhio umano e non avvisa della sua presenza. Ribadisco che i nostri comportamenti individuali sono importantissimi. A volte vedo troppa “leggerezza”. Un caso classico è di chi parla e si abbassa la mascherina per facilitarsi: mi pare demenziale! Deve poi essere chiaro: chi convive con un positivo DEVE restare a casa (è obbligatorio per legge). Quest’ultima raccomandazione è di grande importanza e ho l’impressione che non sia ben compresa. Ci vuole prudenza e rispetto anche per gli altri. Negli ospedali il personale sanitario da mesi lavora sotto stress, non certo in una situazione ordinaria. Il modo migliore per ringraziarli è di evitare il contagio ed i ricoveri. Le strutture ospedaliere della Regione sono veramente al limite. Se ci impegniamo tutti, anche nel nostro interesse, sono certo che riusciamo ad invertire la tendenza del contagio a Buja ed a riportare la situazione a valori più bassi e di minor rischio per tutti”.