Salta il banco della Comunità collinare
Ieri nell’ultimo consiglio comunale chiamato a votare lo Statuto di trasformazione del Consorzio in Unione territoriale intercomunale, quello di Osoppo, è arrivata l’ennesima bocciatura. E anche pesante, perché il voto contrario dell’aula è stato unitaria, con la minoranza di centro-sinistra “Cumò par doman – Ora per domani” e Movimento 5 Stelle a votare assieme alla maggioranza di centro-destra guidata da Paolo de Simon.
“Le tre anime del Consiglio comunale, ognuna per le sue ragioni, ha espresso contrarietà totale all’Unione – riferisce il sindaco – e credo che sia l’unico caso in Regione per un comune di medie dimensioni”. Una presa di posizione tra l’altro quella della lista vicina al Pd che conferma come avvenuto giovedì sera a Gemona, l’insofferenza di parte del centro-sinistra gemonese rispetto alla normativa regionale di riforma degli enti locali.
Questa bocciatura inoltre va a inficiare definitivamente il processo previsto per la Collinare che si giovava di un iter particolare rispetto a tutte le altre UTI della regione: per il via libera definitivo serviva una maggioranza qualificata di almeno 12 comuni sui 15 che compongono il comprensorio e ciò non è avvenuto perché a fronte di 7 Municipi favorevoli (Majano, Fagagna, Coseano, Treppo Grande, Flaibano, Moruzzo, Rive d’Arcano) ce ne sono altri 7 contrari (San Daniele, Buja, Forgaria, Ragogna, Dignano, San Vito di Fagagna e Osoppo appunto). Rimane ancora in bilico il voto di Colloredo di Monte Albano dove il consiglio comunale su accordo tra maggioranza e minoranza è stato rinviato per ulteriori approfondimenti sullo Statuto.
“Difficile immaginare cosa possa accade adesso – commenta ancora De Simon – il problema è di natura giurisdizionale e c’è da tener conto che il Consorzio attuale ha un proprio patrimonio e e 13 dipendenti”.
La Comunità Collinare è un consorzio di natura volontaria e privatistica, sorto nel 1967 all’interno del quale via via i comuni hanno stabilito quali collaborazioni avviare. Associa come detto 15 comuni per una popolazione di 52 mila abitanti ed è amministrato da un CDA di 5 persone indicate dall’Assemblea dei sindaci. Spetterà ora alla Regione decidere come comportarsi e non è escluso anche che l’attuale Comunità collinare rimanga in vita.