Quasi 18 milioni per gli investimenti in sanità nel Gemonese, Valcanale e Canal del Ferro
“Sfiorano i 18 milioni di euro gli investimenti in sanità che abbiamo scelto di progettare sul territorio del Gemonese, Val Canale, Canal del Ferro, in parte da realizzare con fondi del Pnrr e in parte con risorse regionali. Riattiviamo servizi, potenziamo e specializziamo in quest’area del Friuli Venezia Giulia il presidio di Gemona e realizziamo le Case di comunità anche a Tarvisio, Pontebba e Moggio Udinese. Con le scelte che mettiamo in campo vogliamo offrire un servizio di diritto alla salute, diffuso su tutto il territorio, senza promettere misure che comporterebbero la non sostenibilità dell’ospedale ma impegnandoci a valorizzare i presidi garantendo il miglior servizio sanitario possibile ai nostri cittadini”.
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, oggi all’incontro con i sindaci dell’Ambito territoriale del Gemonese, Canal del Ferro, Val Canale a Gemona del Friuli durante il quale sono state presentate, con il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli e Denis Caporale direttore generale Asufc, le linee di intervento per l’area.
I punti salienti dell’incontro hanno riguardato le progettualità dedicate ad una parte dell’Alto Friuli (Gemonese, Val Canale e Canal del Ferro): dall’aumento dei posti letto che dagli attuali 53 raggiungeranno i 106, alla realizzazione della Casa della comunità hub e dell’ospedale della comunità con 20 posti letto al secondo piano dell’ospedale di Gemona. Programmate anche le case di comunità di Tarvisio, Pontebba e Moggio Udinese. “Si aggiungono, inoltre, gli investimenti in telemedicina che garantiranno assistenza e servizi ai cittadini soprattutto quelli nelle aree marginali – ha indicato Fedriga -. Un cambiamento nell’approccio che permette una presa in carico della persona evitando in molti casi l’ospedalizzazione”. Il governatore ha ricordato come “con la riforma sulla sanità abbiamo deciso di specializzare i presidi ospedalieri per non chiuderli e per attrarre professionisti che sono incentivati a lavorare nei poli in cui è maggiore la casistica. A Gemona abbiamo dedicato la parte riabilitativa per dare stabilità al presidio. Una scelta compiuta tenendo conto delle necessità di salute dell’intero territorio regionale”.
“Su queste scelte abbiamo strutturato il piano per quest’area – ha rimarcato Fedriga -, che per vastità e, in alcune zone, per marginalità necessita di risposte che in passato non sono state date. Potenziamo in quest’ottica anche il sistema delle ambulanze che va rafforzato soprattutto in area montana”.
“Gli investimenti si concretizzano nel rafforzamento dell’ospedale di Gemona con la sua riqualificazione nella riabilitazione neurologica e cardiologica e nella sanità territoriale che inizia ad aver corpose strutture per intercettare il paziente nella logica dell’appropriatezza”, ha indicato Riccardi ricordando come in questa legislatura siano messi a disposizione 750 milioni di euro contro i 200 milioni della precedente di cui 450 milioni sono risorse del bilancio regionale. “Molti degli interventi presentati oggi erano già stati inseriti nella riforma sanitaria del 2019 – ha proseguito Riccardi -, ma sono stati rallentati a causa dell’emergenza pandemia. Ora dobbiamo dare corpo alle opere ma anche fare grandi passi avanti nella formazione del personale che è uno dei grandi problemi del Paese”.
Riccardi si è poi soffermato a spiegare le motivazioni a cui sottende il piano, le riflessioni sulle criticità e sul percorso complessivo da attuare. “E’ un lavoro – ha riferito – che ha alla base una strategia e una progettualità che tiene conto della necessità di investire nel capitale umano e che deve essere compatibile con la sostenibilità per dare quei benefici al cittadino all’interno di un sistema che si deve trasformare”.
Nel dettaglio il progetto prevede una Casa della comunità con la riorganizzazione e implementazione degli spazi ambulatoriali e assistenziali all’interno del presidio di Gemona e di un modulo di ospedale di comunità e degenze per le cure intermedie al secondo piano con 20 posti letto. Fra gli obiettivi di programmazione regionale anche la riqualificazione del terzo piano con attivazione, sempre nel presidio ospedaliero specializzato, della riabilitazione dell’Istituto di medicina fisica e riabilitativa Gervasutta dove sono previsti 17 posti letto di riabilitazione cardiologica e altrettanti per la neurologica.
E’ stata già realizzata, invece, l’integrazione dell’offerta dell’attività motoria e riabilitativa anche in funzione delle future attività del Gervasutta con la riqualificazione di un’area verde all’esterno del presidio gemonese. In programma vi è anche l’acquisizione dell’edificio dell’ex Agenzia delle entrate in via Liruti a Gemona per trasferirvi le attività aziendali del dipartimento di prevenzione e dei servizi sociali ospitate ora nelle ex scuole di via Baldissera.
Il finanziamento degli interventi su Gemona prevede un totale complessivo di 14.944.584 euro di cui 1.489.395 euro del Pnrr per la Casa della comunità e 13.455.189 euro con risorse regionali per l’ospedale di Comunità e degenze cure intermedie, la riqualificazione con attivazione ‘Gervasutta’, la riorganizzazione dell’area ecologica e l’acquisizione dell’edifico dell’Agenzia delle entrate. Si aggiungono gli investimenti in apparecchiature, tecnologia, ambulanze e la realizzazione delle Casa della comunità di Tarvisio, Pontebba e Moggio Udinese (oltre 2 milioni di euro).
L’assessore Zilli a margine della riunione ha ribadito l’importanza dell’incontro odierno per il territorio: “Rappresenta un segnale concreto dell’Amministrazione regionale per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”.