Sanità in Alto Friuli, Ampezzo chiede più servizi e lamenta difficoltà di accesso alle cure
Il consiglio comunale di Ampezzo vota l’ordine del giorno a sostegno della sanità dell’Alta Montagna. Sempre meno servizi e difficoltà di accesso alle cure sono il punto cardine del dibattito del Consiglio Comunale. Già a livello locale nella piccola comunità, dove nel quadro della riforma sanitaria regionale il servizio dovrebbe essere rafforzato in quanto sede del poliambulatorio della vallata e diventare un primo punto di accesso alle cure, si riscontrano delle scelte organizzative poco adeguate alle necessità della popolazione della vallata.
“A fronte dell’incremento della tutela della salute delle persone residenti in territorio montano proposte dalla giunta regionale –che si ringrazia- nel Piano Regionale dell’emergenza in montagna con l’attivazione della postazione di ambulanza con la presenza di due/tre infermieri e da settembre con l’attivazione del servizio di elisoccorso con volo notturno, non si comprendono le ragioni dei tagli degli altri servizi offerti”.
È il caso del ritiro dei referti delle analisi del sangue presso l’ospedale di Tolmezzo anche per i prelievi effettuati presso il poliambulatorio sito in comune di Ampezzo, in quanto l’attuale servizio non prevede la possibilità di ritiro dislocato della documentazione clinica. A parere degli amministratori questo fenomeno di frammentazione del servizio comporta diversi disagi alle persone, soprattutto anziane, che spesso devono procurarsi i modelli di delega (oltre che copia dei documenti di identità) e incaricare persone terze, familiari o anche solo conoscenti, affinché si rechino a Tolmezzo per il ritiro dei referti, in alternativa provvedere al pagamento del servizio taxi o avvalersi del servizio di trasporto pubblico conciliando il tutto con gli orari di partenza e di rientro dei mezzi con gli orari di apertura degli sportelli al pubblico dell’ospedale.
È stato sospeso anche il servizio di pediatria nel periodo estivo. Le famiglie in questo periodo sono state costrette a rivolgersi all’ospedale di Tolmezzo per i regolari controlli, sostenendo i costi della prestazione (servizio erogato gratuitamente presso il centro poliambulatoriale). “Si auspica che questo servizio venga riattivato al più presto in quanto utilizzato da tutte le mamme della Vallata che altrimenti dovranno recarsi al nosocomio tolmezzino per effettuare i controlli periodici e il bilancio della salute del neonato oltre che sostenere l’onere economico con un evidente problema di parità di trattamento economico tra le famiglie residenti nella stessa Regione. Ridotti anche il servizio di medicina pubblica, il servizio di ambulatorio di ostetricia e ginecologia con la riduzione del servizio da settimanale a cadenza quindicinale”.
A livello di Alto Friuli la situazione non migliora, “basti pensare ai problemi nell’organizzazione del personale infermieristico, alle mancate coperture e reintegri del personale medico e paramedico, ai ritardi nell’installazione di attrezzature e strumenti già acquistate e a disposizione dell’ospedale (si veda il caso della risonanza magnetica, già oggetto di altro ordine del giorno del Consiglio Comunale di Ampezzo) e ancora, alla ridotta capacità di anticipare i problemi, come ad esempio alla possibile crisi del punto nascita, alla scelta di non procedere alla sostituzione di due chirurghi vascolari andati in pensione, alle liste di attesa pubbliche, alla scelta di centralizzare la maggior parte delle analisi di laboratorio, alla creazione dell’ospedale unico “San Daniele-Tolmezzo” con le conseguenze sulle turnazioni dei medici e del personale”.
Sono solo alcuni dei problemi che sono stati sollevati nel dibattito oggetto dell’ordine del giorno per denunciare la differenza di trattamento tra i cittadini di una stessa regione, dove per tutto l’Alto Friuli è presente un unico ospedale, dove le lista di attesa sono spesso troppo lunghe. “Problemi che avranno sicuramente conseguenze dirette e negative sulla salute delle persone che vivono nell’Alto Friuli, oltre che incidere negativamente sul bilancio delle famiglie o dei singoli. Coloro che avranno la disponibilità economica potranno accettare appuntamenti in tutto il territorio regionale o effettuare visite a pagamento per oltrepassare il problema della lunga lista di attesa, ma le fasce deboli e le persone sole hanno lo stesso diritto di essere curati senza oneri aggiunti”.
Trattasi, paro paro, dello stesso odg presentato in Comune di Tolmezzo dall’opposizione.