Sanità, in arrivo i primi CAP, saranno quelli di Tarvisio e della Val Degano
“Il riordino della sanità in Friuli Venezia Giulia mette al centro il cittadino-paziente facendo rete con la competenza dei professionisti della salute. In questo contesto, la montagna ha acquisito un protagonismo nuovo, perché vogliamo costruire attraverso la riorganizzazione dei presidi ospedalieri e il rafforzamento degli aspetti territoriali risposte sempre più efficienti e capillari anche ai bisogni di salute di chi vive nelle aree più marginali”.
Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenuta sabato a Venzone al corso, accreditato ECM, su Dialisi e Montagna in cui si è parlato di come pianificare al meglio l’offerta sanitaria nelle aree montane, caratterizzate da viabilità difficile, distanze rilevanti, scarsa densità di abitanti, avversità meteorologiche o stagionali. Tutto questo soprattutto in presenza di malattie croniche, come l’insufficienza renale, che per migliorare le condizioni di vita dei pazienti e dei familiari può essere affrontata anche con la dialisi a domicilio.
Dicendosi convinta che “la riforma, ora nella prima fase di applicazione, dispiegherà i suoi effetti positivi nel tempo, la presidente ha ricordato come per la montagna si stia procedendo ad una riorganizzazione dei servizi attraverso una rete che coinvolge anche la medicina generale e le farmacie e, contestualmente, mettendo a sistema tutti i diversi strumenti a disposizione, compresa quella parte di programmazione comunitaria che guarda al vivere nei territori più fragili”.
“Le cosiddette aree interne hanno individuato tre macro settori quali sanità, viabilità e istruzione tra cui deve esserci un dialogo sinergico che consenta alle scelte sanitarie di ricadere positivamente sul territorio ed essere, a loro volta, facilitate dalle scelte sugli altri temi”, ha indicato la presidente, facendo l’esempio di una mobilità che possa agevolare l’accesso delle persone, specie se anziane, ai presidi sanitari.
In questo contesto la direzione generale dell’Azienda per l’assistenza sanitaria n.3, oltre che sul riordino dei presidi ospedalieri è impegnata nel rivedere gli aspetti territoriali facendo, ha indicato la presidente, “un investimento importante sulle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft)”. Esse sono costituite da un insieme di professionisti sanitari che operano in un territorio omogeneo con lo scopo di coordinare una risposta appropriata ai bisogni assistenziali dei pazienti. “Intorno a questo – ha ancora affermato Serracchiani – stiamo costruendo i cosiddetti Centri di assistenza primaria (Cap) della montagna”, dove lavoreranno assieme i medici di medicina generale.
Centri specificamente modellati, nel Piano di sviluppo dell’Azienda 3, proprio sulle caratteristiche delle aree montane e sulle condizioni generali della popolazione residente. “Stiamo dando vita ai Cap di montagna e ai Cap extraurbani con una impostazione adatta a questa realtà”, ha confermato il direttore generale dell’Azienda, Pierpaolo Benetollo, anticipando che già sette gruppi di medici di famiglia si sono resi disponibili a collaborare e che i primi Cap a partire saranno quelli di Tarvisio e dell’Alta Val Degano. A seguire altri quattro centri. “Confido che già entro l’anno potremo cominciare con questa nuova avventura”.