CronacaFVG

Sanità, le opposizioni chiedono a Fedriga di ritirare le deleghe a Riccardi

«La misura è colma, la sanità del Fvg è ormai ingovernata ed è ora che il presidente della Regione Fedriga si renda conto delle forti criticità rilevate non solo dalla politica, ma anche dagli operatori e dai cittadini, e prenda atto del fallimento dell’assessore Riccardi e ritiri le sue deleghe». A chiederlo sono i consiglieri regionali dei gruppi di opposizione Pd, M5s, Patto per l’Autonomia, Cittadini e Gruppo Misto – Open Sinistra Fvg (a cui si uniscono i consiglieri di maggioranza Zanon e Zalukar) che attraverso una mozione chiedono al presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, la “censura nei confronti dell’operato dell’assessore Riccardi”.
«La vicenda degli atti aziendali, non è che l’ultima di una delle molte criticità che ha minato un sistema che in passato è stato considerato un’eccellenza a livello nazionale, e che ora è di fatto non governato. Dalle dimissioni del primo direttore dell’agenzia di coordinamento Arcs, ai due cambi, in 18 mesi, del direttore centrale Salute, poi la vicenda (imbarazzante) legata al concorso per la direzione della Sores, e poi le ispezioni ministeriali legate sui posti letto covid, minimizzate e banalizzate da Riccardi. La misura ora è colma, Fedriga intervenga in prima persona rispetto a una gestione della salute pubblica assolutamente non all’altezza» afferma il capogruppo del Pd, Diego Moretti, primo firmatario della mozione di censura che verrà depositata lunedì.
Secondo il capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, «le prime avvisaglie di questa situazione sono arrivate dal Friuli Occidentale, per poi allargarsi a tutta la regione, come dimostrano le oltre 15 mila firme per la petizione a difesa della sanità pubblica. I luoghi politici di dibattito ci sono stati preclusi da una gestione inaccettabile del presidente della III Commissione. La mozione di censura è un atto politico, ma ora la questione non riguarda più l’assessore Riccardi, ma direttamente il presidente Fedriga». Per il consigliere pentastellato, Andrea Ussai, «dopo l’ispezione ministeriale di agosto e il report che segnalava numerose criticità sui posti letto di terapia intensiva e sui percorsi Covid/non Covid, l’assessore aveva negato anche l’evidenza. Dopo il ‘processo’ a cui erano stati sottoposti i rappresentanti dell’Associazione anestesisti in Commissione, avevamo chiesto un passo indietro di Riccardi o il ritiro delle deleghe. La questione legata agli atti aziendali è solo l’ultima goccia di una situazione imbarazzante: la responsabilità è di Riccardi ma anche del presidente Fedriga che gli ha affidato la delega della sanità».
«Con la bocciatura degli atti aziendali siamo di fronte al fallimento delle scelte compiute dalla Giunta Fedriga in materia di sanità, anche in termini di nomine – commenta il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo –. Ed è ancora più grave il tentativo maldestro e scorretto da parte dell’Assessore Riccardi di derubricarla come questione tecnica. Nulla di più sbagliato. È un fatto meramente politico che avrà pesanti ripercussioni sul diritto alla salute, minando ulteriormente un sistema già in crisi. Non va poi dimenticato che la sanità pubblica del Friuli-Venezia Giulia pesa sul bilancio regionale per il 60%, ed è impensabile non sfruttare la specialità per individuare le soluzioni migliori per le nostre comunità».
«Sullo stato di “mancanza di salute” del sistema sanitario del Fvg – affermano i consiglieri dei Cittadini, Simona Liguori e il capogruppo Tiziano Centis – vanno evidenziate le enormi difficoltà di accesso a visite ed esami, ovvero Liste di Attesa che discrimineranno sempre di più l’equità di accesso dei malati al diritto di cura. E a questo si aggiunge la fuga del personale sanitario un esempio tra tutti “la totalità degli infermieri del Pronto soccorso dell’ospedale di Latisana ha chiesto mobilità, praticamente un intero reparto assistenziale».
Il consigliere di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell è intervenuto anche come presidente del gruppo Misto esprimendo «la condivisione della mozione di censura anche da parte di consiglieri eletti tra le fila della maggioranza di centrodestra, Emanuela Zanon (Regione Futura) e Walter Zalukar, eletto nella stessa lista di Riccardi. L’ultima, in termini temporali, delle molteplici criticità rilevate in un sistema sanitario ormai in fortissima criticità riguarda gli atti aziendali, non un fatto meramente tecnico come Riccardi ha maldestramente cercato di far credere, ma una vera questione politica della quale Fedriga deve necessariamente prendere atto, soprattutto della situazione avvertita rispetto a una regione che crede di governare».