Santoro (Pd): «I 15 milioni di euro su Sappada 2000 rischiano di essere un flop»
«L’investimento di oltre 15milioni di euro sull’area di Sappada2 000 e per la stabilizzazione del parco giochi Nevelandia rischia di essere un flop. Senza un apparente coinvolgimento dei soggetti che operano sul polo turistico e nonostante le forti perplessità espresse dai cinque Sci club attivi a Sappada, la Giunta Fedriga ha dato il via libera a un investimento milionario che si rivelerà assolutamente inutile per come verrà fatto». Lo afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) che attraverso un’interrogazione alla Giunta regionale chiede di fare chiarezza sugli investimenti destinati allo sviluppo del polo sciistico di Sappada.
«Venuti a conoscenza della delibera della Giunta dello scorso 23 dicembre 2022, i cinque Sci club hanno inviato una nota all’amministrazione regionale per esprimere sull’intervento e in particolare in merito all’esposizione del versante difficilmente innevabile. Secondo gli operatori esisterebbe invece la priorità di intervenire sul versante opposto, maggiormente favorevole per l’esposizione a nord e per la necessità di collegare le piste attualmente maggiormente utilizzate dai fruitori, che permetterebbe un importante ampliamento del demanio sciabile con una maggiore continuità di attività per gli sciatori». Secondo Santoro, «questa presa di posizione rende evidente quale sia stato il livello del coinvolgimento dei portatori di interesse nella fase di programmazione di un intervento che, al contrario, proprio per la sua portata e per le somme investite, dovrebbe ricevere un altro livello di attenzione e approfondimento».
Infine, aggiunge il sindaco di Paluzza Massimo Mentil (che con ogni probabilità si candiderà alle Elezioni regionali), «anche in questo caso si dimostra il modus operandi della Giunta regionale e della maggioranza nell’utilizzare stanziamenti di ingenti risorse pubbliche più per fidelizzare il proprio elettorato che per promuovere una visione integrata di sviluppo del territorio, senza ascoltare perplessità manifestate da chi costantemente fruisce dei luoghi. Perplessità che non vengono prese in considerazione nella programmazione di un intervento di tale portata».