Sappada, 12 associazioni contrarie all’eccessivo sfruttamento idroelettrico del Piave
Sabato 21 luglio alle ore 11 le associazioni firmatarie (Legambiente Friuli Venezia Giulia, Legambiente Veneto, Comitato Bellunese Acqua Bene Comune, Bacino di Pesca n. 1 Comelico-Sappada, Bacino di Pesca n. 8 Piave-Belluno, Free Rivers Italia, Mountain Wilderness, WWF, Cai Veneto, Cai Tam, Italia Nostra Belluno, Peraltrestrade Carnia-Cadore) si riuniranno sul piazzale dell’Orrido dell’Acquatona (nella foto), alle porte di Sappada, per tenere una conferenza stampa sul tema dell’eccesso di sfruttamento idroelettrico che interessa anche questo territorio.
L’iniziativa prende spunto dal deposito in Cassazione di un ricorso contro una concessione rilasciata al Comune sulla parte iniziale della Piave, “fiume che la retorica delle celebrazioni, nel centesimo anniversario della prima Guerra mondiale, definisce sacro alla Patria, ma che nella realtà è sfruttato in modo intensivo a scopo idroelettrico e irriguo al punto che è stato calcolato che il 90% della sua acqua non scorra più nel suo letto naturale”, ricordano le associazioni.
Gli interventi evidenzieranno che ci sono due progetti (Piave-Sesis e Piave-Acquatona), in fasi diverse di istruttoria, sull’unico tratto libero della Piave (i 20 chilometri a partire dalle sorgenti su 200 km di lunghezza totale), di grande pregio ambientale oltre che di ovvio significato simbolico.
Nell’occasione verrà divulgata una nota che preannuncia un’importante iniziativa delle Associazioni “diretta ad arrestare lo sfruttamento irresponsabile degli ultimi torrenti e tratti di fiume naturali che ha caratterizzato questo ultimo decennio”.