Sappada di nuovo nel limbo, il Senato fa slittare il voto finale
Sappada torna nel limbo. Sono durati poco i buoni propositi delle scorse settimane quando c’era stata la doppia approvazione da parte delle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali. Stamani infatti il Governo e la conferenza dei capigruppo del Senato hanno deciso di far slittare la trattazione del disegno di legge per il passaggio del Comune dal Veneto al Friuli Venezia Giulia. Un’ipotesi che si era già iniziata a paventare tra l’altro dopo il voto del Consiglio provinciale di Belluno, contestato dagli stessi comitati sappadini.
Parla di una “decisione saggia” invece il senatore del Partito democratico Lodovico Sonego. “Il ddl – dice Sonego – è un’iniziativa poco meditata. Ora il provvedimento andrà valutato nell’ambito delle più generali relazioni tra lo Stato e le Regioni”. Dello stesso avviso la collega Laura Fasiolo: “Ho votato per il rinvio proposto dal Governo della discussione sul distacco del comune di Sappada dalla regione Veneto, consapevole che una discussione così importante e determinante per quel territorio avrebbe potuto anche non trovare riscontro positivo in Parlamento”. “Ritengo che sia necessario un approfondimento – prosegue in una nota – proprio per non deludere le aspettative della gente che da tempo aspetta il passaggio di Sappada dal Veneto al Friuli. Il rinvio è stato una misura di cautela e di prudenza necessaria per trovare i giusti consensi, perché la volontà popolare che è stata espressa con il referendum va assolutamente rispettata”.
Di diverso avviso la presidente della Regione FVG Debora Serracchiani, importante esponente dello stesso PD: “Io credo che debba essere rispettata la volontà
dei cittadini, che sono stati molto chiari e si sono espressi liberamente. Sono tanti, tra l’altro, i Comuni del Bellunese che hanno già fatto i referendum e si sono espressi nello stesso modo. A questo punto mi chiedo se non sia importante per me invitare l’intero Bellunese a congiungersi sotto la specialità del Friuli Venezia Giulia per mettere insieme il patrimonio straordinario che abbiamo, la nostra montagna e i parchi delle Dolomiti, visto che parliamo di gente che ha lo stesso comune sentire”.
Ricordiamo che nel 2008 la cittadinanza di Sappada, con un referendum, aveva manifestato la propria intenzione di entrare a far parte della Provincia di Udine con una maggioranza pari al 95% dei voti espressi. Dopo che il “via libera” al distacco era stato votato dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia nel 2010 e dal Consiglio regionale del Veneto nel 2012, lo scorso febbraio il passaggio è stato approvato, sulla scia di analoga decisione della Commissione Bilancio, anche dalla Commissione Affari
Costituzionali del Senato.