Sci alpino, tanta voglia di riscatto per il futuro papà Emanuele Buzzi
di BRUNO TAVOSANIS
A metà gennaio la Coppa del Mondo maschile di sci alpino propone due degli appuntamenti più attesi della stagione, prima Wengen e poi Kitzbuehel, con le loro inimitabili discese sul Laubernhorn e sulla Streif.
Emanuele Buzzi attende sempre con impazienza questo periodo dell’anno: figuriamoci nel 2023, perché proprio in quei giorni il carabiniere di Sappada, che oggi festeggia i 28 anni, diventerà padre. «Quando l’abbiamo saputo, ho pensato subito che aveva scelto un momento non tranquillissimo per venire al mondo», scherza Buzzi, che con Irene Curtoni, la migliore slalomista azzurra della scorsa decade, ritiratasi al termine della stagione 2020-2021, ha scelto un video su Instagram per annunciare il lieto evento.
«Ormai la notizia stava girando, allora abbiamo deciso di ufficializzarla», spiega Lele che, come del resto la compagna, è molto riservato sulla vita privata, come dimostrano i rispettivi profili social, nei quali si fa molta fatica a trovare un’immagine di coppia. «Non credo che le mie abitudini cambieranno – prosegue il velocista azzurro -. La vita da atleta è diversa da quella della maggioranza delle altre persone e inoltre, non essendo particolarmente mondano, non mi pongo il problema di non poter uscire la sera, ad esempio. Di certo sarà ancora più bello ritornare a casa dopo le gare o gli allenamenti».
A questo proposito, quella che sta per iniziare è una stagione davvero importante per il ventottenne cresciuto sotto la guida del compianto Andrea Puicher Soravia: «Gli ultimi anni sono stati abbastanza difficili – conferma Buzzi, che nella passata Coppa del Mondo non è mai entrato nei primi 30, le posizioni cioè che assegnano punti -. Ora fisicamente sto bene, ho fatto un buon lavoro questa estate, con la novità della variazione dei materiali. Sono infatti passato da Head a Fischer e ho anche un nuovo skiman, Giorgio Gay, lo stesso di Matteo Marsaglia. La variazione è dovuta a una serie di motivazioni, compresa la volontà di provare a cambiare qualcosa per avere ulteriori motivazioni e fiducia per risalire la china».
L’annullamento delle gare del Cervino, previste questo fine settimana («La novità della gara transfrontaliera piazzata a fine ottobre mi aveva da subito lasciato perplesso, mi è parsa una cosa fuori dal tempo visti i cambiamenti climatici», afferma Buzzi), riportano l’esordio delle prove veloci alla tradizione, ovvero in Nordamerica, con Lake Louise prima e Beaver Creek poi. La squadra azzurra partirà l’8 novembre in direzione Copper Mountain. «L’obiettivo di queste prime gare è chiaro, voglio trovare buone sensazioni nelle prove cronometrate, innanzitutto per guadagnarmi un pettorale di gara, visto che siamo in tanti italiani a giocarcelo, poi per ritornare a quello che so essere il mio livello. Devo e voglio ritrovare sicurezza, fiducia, serenità e soprattutto il divertimento – conclude Buzzi -. Perché prendere 3 secondi di distacco, come è accaduto negli ultimi due anni, non mi diverte proprio».