Scialpinisti soccorsi sulle Alpi Giulie
Due interventi del Soccorso Alpino si segnalano in ambiente innevato sulle Alpi Giulie.
Il primo si è verificato a Tarvisio tra le 13.30 e le 15.30 nella zona sopra i Laghi di Fusine, sotto le pareti del Mangart, dove uno scialpinista friulano del 2982è stato soccorso dopo una caduta lungo un pendio di neve dura per circa 300 metri dal canale del Piccolo Mangart di Coritenza. L’uomo è caduto non appena ha iniziato la discesa e si è procurato vari traumi scivolando da una quota di circa 2000 metri per arrivare a 1700 circa. Raggiunto dall’equipe dell’elisoccorso regionale è stato imbarellato sul posto e verricellato a bordo, poi l’elicottero è atterrato ai Laghi di Fusine per stabilizzarlo e infine è stato portato a Trieste in condizioni piuttosto serie, comunque stabile (non ha mai perso i sensi).
I soccorritori della stazione di Cave del Predil, assieme alla Guardia di Finanza, erano pronti ai Laghi a dare eventuale supporto e comunque hanno atteso che i compagni di gita dello sciatore rientrassero al parcheggio.
La stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino, assieme alla Guardia di Finanza, è stata poi riattivata dalla Sores alle 15.30 per un secondo intervento in Val Saisera. A chiedere aiuto erano due scialpinisti, che erano rimasti bloccati sopra salti di roccia su pendii ripidi di neve ghiacciata. I due, friulani sulla trentina, avevano compiuto la traversata di Forcella Lavinal dell’Orso partendo dal versante sud (Sella Nevea) ma, una volta giunti in alta Spragna (versante Nord), hanno avuto difficoltà a proseguire in discesa fino a fondovalle per innevamento insufficiente o condizioni difficili. Hanno dunque provato a risalire e traversare in quota per cercare un altra possibilità di discesa in un canale vicino a quello della Huda Paliza, non lontano dal Bivacco Mazzeni, a circa 1500 metri di quota, ma lì si sono trovati senza via d’uscita. È stato il secondo elicottero dell’elisoccorso regionale, a bordo del quale sono stati imbarcati due soccorritori specializzati della stazione di Cave del Predil, a portarli via incolumi da quella situazione pericolosa con due verricellate.