Sciame sismico tra le Dolomiti Friulane, rimane alta la vigilanza
E’ tornata alla normalità la situazione nell’area delle Dolomiti friulane, dove domenica mattina si è registrata una scossa di terremoto di magnitudo 3.9 seguita da uno sciame sismico nel corso di tutta la giornata, avvertito distintamente tra Forni di Sotto e Forni di Sopra e in una vasta area tutto intorno. Nella zona non sono stati segnalati danni né alle persone né alle infrastrutture. La situazione è costantemente monitorata dalla Protezione civile regionale. Tra ieri e la nottata i sismografi hanno registrato altre cinque leggere repliche, comprese tra 1.1 e 1.8 di magnitudo.
“La paura rimane, così come permane il nostro stato di massima allerta, la speranza è che dopo le ultime scosse di assestamento la situazione sia rientrata definitivamente” ha dichiarato Marco Lenna, sindaco di Forni di Sotto. “Abbiamo proseguito con la ricognizione degli edifici del paese e fortunatamente non ci sono state anomalie a seguito dei movimenti tellurici – aggiunge il primo cittadino – ma rimane attiva l’unità comunale allestita per la gestione di eventuali emergenze con a disposizione i gruppi elettrogeni ed i mezzi e le attrezzature previste dal piano comunale di emergenza grazie alla disponibilità e all’impegno della squadra locale dei volontari di Protezione Civile”.
Lenna ha fatto sapere di aver sentito pure Gianluca Marcato, il responsabile del CNR che monitora la galleria di San Lorenzo lungo la SS 52 “Carnica”, infrastruttura realizzata in un punto sensibile della montagna soggetto in passato a smottamenti: “per precauzione ci siamo aggiornati sulla stabilità del versante ed abbiamo ottenuto rassicurazioni in merito” ha concluso il sindaco fornese.
LA STORIA SISMICA DELLA ZONA
L’area epicentrale del terremoto rientra nel distretto sismico di Claut, analizzato in dettaglio in alcuni studi realizzati dal CRS (Centro Ricerche Sismologiche) in passato. Si tratta di una zona interessata storicamente da sismicità frequente ma non catastrofica, con eventi che hanno superato in alcuni casi la soglia del danno (i principali nel 1776 e nel 1794, con magnitudo stimata 5.8 e 5.5). Dal 1977, anno di installazione delle Rete Sismometrica del Friuli Venezia Giulia, è disponibile una ricca documentazione sui terremoti del Clautano la cui sismicità è per lo più concentrata a una profondità tra i 9 ed i 14 km manifestata con sciami sismici della durata da poche ore ad alcuni giorni. Il terremoto più forte del distretto si è verificato durante lo sciame sismico che ha interessato Claut nel 1996, caratterizzato da tre sequenze in successione (eventi principali il 27 gennaio, il 27 febbraio ed il 13 aprile, di magnitudo ML 3,6, 3,8 e 4,3). L’evento con maggiore energia del 13 aprile 1996 ha causato solamente leggeri danni ad alcune abitazioni.