Sciopero dei trasporti, anche in Fvg si profila una grande adesione
Via libera allo sciopero generale del comparto trasporti: i lavoratori di Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti del Friuli Venezia Giulia, riuniti stamani in un attivo unitario, hanno unanimemente dato l’avvallo alla protesta (nazionale) che fermerà, per la prima volta assieme, tutti i segmenti e le strutture dei trasporti. Quattro ore di blocco degli autobus, 8 ore dei treni, 4 ore degli aerei (giorno 26) e articolazioni diverse negli altri settori dalla logistica, alle autostrade, al comparto marittimo, ai porti, alla viabilità, che interesseranno il Paese e il Friuli Venezia Giulia in due giornate: domani – 24 luglio – e giovedì 26 per quanto riguarda il trasporto aereo. Si tratta, dunque, di uno sciopero senza precedenti, per il quale si profila, stante i 17mila addetti interessati, una adesione ai massimi livelli, con la protesta che, per quanto riguarda la nostra regione, arriverà anche in piazza Unità a Trieste, con il presidio dei sindacati in programma per domani dalle 10 alle 12. Alla base della mobilitazione c’è la necessità, come recita lo slogan dello sciopero, di rimettere in moto il Paese, puntando anche sugli investimenti nelle grandi opere strategiche. Un messaggio che le categorie, con i segretari Valentino Lorelli (Filt-Cgil), Lilli Bigoni (Fit-Cisl) e Michele Cipriani (Uiltrasporti) declinano e rilanciano anche a livello regionale: «Alla Giunta Fedriga – dichiarano – chiediamo una politica delle infrastrutture che metta in rete i porti, gli interporti, le zone industriali, connettendole in modo più efficace alla rete ferroviaria, alle autostrade, all’aeroporto. Gli interventi prioritari per realizzare questo obiettivo sono il potenziamento della ferrovia nelle tratte Trieste -Monfalcone e Cervignano-Udine, l’aumento della capacità delle altre principali linee, il miglioramento dei collegamenti passeggeri con l’aeroporto di Ronchi, con il resto del paese e internazionali, il completamento rapido della terza corsia A4». Ma le infrastrutture non sono l’unico capitolo del dossier che i sindacati di categoria sottopongono alla giunta. In agenda ci sono anche la chiusura della gara per il servizio di Tpl, «per poter procedere in tempi rapidi alla sottoscrizione del contratto di servizio, l’affidamento del trasporto regionale su ferro, finalizzato anche al rinnovo della flotta dei treni e agli investimenti infrastrutturali», la «valorizzazione del ruolo strategico di Fvg Strade e Promoturismo».
Restano poi al centro della protesta di questa settimana calda, oltre alle vertenze sui rinnovi dei contratti, a partire da quelli della mobilità, Tpl e attività ferroviarie, scaduti nel 2017, e del comparto portuale, scaduto nel 2018, ma anche le grandi battaglie sindacali come la tutela dei lavoratori impegnati negli appalti ferroviari, le cause dei drivers e degli addetti al facchinaggio, la sicurezza sul lavoro, il contrasto alla concorrenza scorretta e al dumping contrattuale nell’ambito della logistica. Imprescindibile, infine, l’urgenza di riavviare immediatamente un confronto con il governo e le imprese sulle infrastrutture e l’intermodalità, considerate dai sindacati come in principale volano per il rilancio del Paese.
-sciopero trasporto aereo (intera giornata)