Serracchiani: “Grave che alcuni sindaci carnici si rifiutino di incontrare la presidente della Regione”
“Trovo sia istituzionalmente grave che dei sindaci, che hanno il dovere di rappresentare intere comunità, abbiano deciso scientemente di rifiutarsi di incontrare la presidente della Regione”.
Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, aprendo l’incontro organizzato dal sindaco di Villa Santina Romano Polonia e aperto a tutti i sindaci della Carnia, ma al quale non hanno partecipato i cinque sindaci dei Comuni ricorrenti la legge regionale per il riordino delle Autonomie locali, ovvero Ampezzo, Forni di Sotto, Cercivento, Zuglio, Sauris.
Se da un lato Serracchiani ha riconosciuto che “è lecito avere posizioni politiche diverse”, dall’altro ha ribadito – e con lei il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo (“mi spiace – ha detto – che i sindaci dissidenti non siano presenti, ma questo non ci deve impedire di lavorare anche per i loro territori”) – che l’incontro “andava interpretato come occasione di confronto”.
“Questa sera, del resto, il tema non era solo quello del piano dell’Uti, ma un discorso molto più generale per fare il punto – all’indomani dell’approvazione della legge di Stabilità – delle azioni a favore della montagna per consentire di entrare in una ‘fase due’ rispetto agli Stati generali”, ha fatto presente Serracchiani. La presidente ha ricordato i principali strumenti che hanno visto la luce nei mesi successivi agli Stati generali e che, se opportunamente sfruttati, consentiranno di avviare azioni di sviluppo: Por Fesr, Interreg, Psr, fondi europei per le Aree interne ma anche fondi regionali che potranno riguardare anche gli altri Comuni non compresi nelle aree interne con protocolli d’intesa con la Regione, finanziamenti per la viabilità e manutenzione stradale (2 milioni e 700 mila euro), azioni specifiche nel piano del turismo, per l’albergo diffuso, la banda larga.
“Oltre ad affrontare le emergenze – in primis il caso Coopca – la Regione ha messo in campo gli strumenti, ora però occorrono idee e contenuti. Pretendo azioni più efficaci e celeri, adesso non ci sono più alibi”, ha esortato la presidente. Altri temi discussi e su cui si è registrata la consonanza di intenti tra sindaci e Amministrazione regionale sono stati la necessità di una mappatura delle aree dismesse, il superamento della frammentazione e polverizzazione fondiaria delle aree montane e l’aggiornamento sul piano per le celebrazioni del quarantennale del terremoto del ’76.
Bene incomincia a capire che è iniziato il terzo giorno, e come dice il proverbio dopo il terzo giorno l’ospite incomincia a puzzare come il pesce, è ora che torni a casa sua nella cloaca massima, perché qui in Friul è ospite
…nel merito, cosa sta contestando concretamente alla presidentessa (eletta) della regione Friuli-V.G.?
immagino che, come al sottoscritto, a parte questa nuova forma di accentramento dei poteri si stia contestando il fatto che in Carnia questa “soggetta” voglia IMPORRE il presidente UTI (chiaramente uno dei suoi) senza passare per votazioni. E chissene se il proposto presidente è già sindaco di Tolmezzo, in democrazia non è così che funziona, in una DEMOCRAZIA che si vorrebbe fosse MERITOCRATICA non dovrebbero esistere chiamate dirette o IMPOSIZIONI ad uso personale.