Serracchiani: “In arrivo nuova legge sull’acqua”
“La Regione ha lavorato per tutelare il territorio della Carnia, e la fusione di Carniacque con Cafc era l’unico atto ragionevole e possibile da compiere”. Lo afferma Debora Serracchiani, presidente della Regione con delega alle Politiche della Montagna, intervenendo in merito al processo di fusione fra il Consorzio acquedotto per il Friuli centrale (Cafc) e Carniacque avviato nei giorni scorsi.
“Al di là degli obblighi di legge, evidentemente non eludibili, questa soluzione – continua Serracchiani – consentirà di risolvere le difficoltà economiche manifestate da Carniacque e di tutelare le particolari esigenze di un territorio fragile garantendogli una rappresentanza decisionale importante”.
“Parallelamente, nelle prossime settimane presenteremo una norma di legge sul governo del servizio idrico integrato, al cui interno vi saranno specifici obblighi contrattuali a carico del gestore del servizio. In particolare saranno previste forme di partecipazione in bacini montani specifici con un importante riconoscimento di potestà a quei territori e a quelle comunità. Per le aree montane con particolari fragilità o dispersioni ci sarà una norma contrattuale che prevederà bacini territoriali nei quali le comunità avranno una relazione rafforzata con il gestore”.
“Premesso che in assenza di questa operazione, Carniacque avrebbe perso ogni forma di concessione senza che fosse possibile alcuna valorizzazione dei Comuni proprietari, va anche ricordato che la concessione di Carniacque scade alla fine del 2017, e quindi – conclude Serracchiani – sarebbe comunque decaduta dalla gestione”.