Shaurli (Pd): «A San Daniele non scenda il silenzio su Giulio Regeni»
“Il sindaco Valent forse pensa che imitare a pappagallo Fedriga basti a coprire un gesto sprezzante e incomprensibile verso la memoria di Giulio Regeni. Si illude, chi tiene vivo quel monito non sarà complice dell’oblio che la Lega vuol far scendere sulla morte di un giovane di questa terra, probabilmente ordita da servizi stranieri”.
Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, commentando la decisione del sindaco di San Daniele del Friuli Pietro Valent, sostenuto da una maggioranza in cui ci sono la Lega e Fratelli d’Italia, di togliere per sempre lo striscione che chiede “Verità e giustizia per Giulio Regeni”.
“La serie di striscioni che in varie parti d’Italia la Lega sta togliendo dagli edifici pubblici – osserva Shaurli – è un preciso segnale politico: quegli striscioni la Lega non li vuole, anzi sbagliando di grosso li attribuisce a una matrice di parte. Sono invece la manifestazione di un’indignazione civile, di cui le istituzioni si sono fatte carico simbolicamente”.
“Ma per la Lega le istituzioni sono di chi vince le elezioni ed ecco – indica Shaurli – gli artificiosi argomenti per togliersi dai piedi l’intralcio: ‘non serve’, ‘il governo lavora’… Scuse esili, com’è debole la volontà di Salvini che chiarezza sia fatta. E – aggiunge – conoscendo la persona e la sua sensibilità sociale, mi stupisce la posizione del sindaco Valent che si accoda a posizioni estreme che nulla hanno a che vedere con la cittadina collinare”.
Alle parole di Shaurli ha replicato il sindaco Valent. Riportiamo quanto ha scritto sulla pagina Facebook di Studio Nord News.
“Rispondo a Cristiano Shaurli per il rapporto di conoscenza e reciproca stima che negli anni si è fra noi consolidato. Ho deciso che lo striscione di Regeni non verrà più riposizionato solo in seguito alle strumentali polemiche sorte quando sulla facciata della Biblioteca Moderna è apparso lo striscione di We Like Bike qualche giorno fa. Striscione che abbiamo deciso di proporre temporaneamente (tanto che avevo indicato di lasciare su anche Regeni, sotto we like bike) ed in concomitanza del Tour de France e del passaggio del Giro Rosa qui in San Daniele (ieri). Polemiche strumentali e sterili e volte solo ad attaccare l’amministrazione da me guidata con una sorta di scoop, polemiche alimentare poi dal capogruppo di minoranza Fabio Spitaleri che ha voluto girare una nota all’Ansa ed al Messaggero Veneto che ha fatto scoppiar il caso mediatico.
Eppure a fine maggio, senza che io ne fossi preventivamente informato, sulla facciata della Biblioteca Moderna era scomparso lo striscione Regeni per far spazio a quello del Festival Costituzione, promosso tra gli altri dallo stesso Spitaleri che fa parte dell’associazione organizzatrice. All’epoca nessuna polemica, nessuna uscita sui social, nessun comunicato all stampa.
Ecco cosa mi ha colpito amaramente: questo strumentalizzare qualsiasi cosa e nel caso specifico lo striscione su Regeni. Da qui la mia decisione di togliere Regeni (avvenuta dopo le polemiche) e di non riposizionarlo mai più.
Come ricordava Cristiano ho una certa sensibilità al sociale ed è proprio questa sensibilità che è stata urtata dalle strumentalizzazioni e mi ha fatto optare per una decisione netta”.