Si progetta una nuova proposta di connettività telefonica nella montagna FVG
“Grazie alle risorse del Por Fesr stiamo progettando una nuova proposta di connettività telefonica per le aree remote e i percorsi turistici maggiormente frequentati del Friuli Venezia Giulia oggi ancora scoperti”.
Lo ha annunciato questa mattina l’assessore alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, rispondendo in modalità telematica a una interrogazione in Consiglio regionale.
“Il tema della copertura mobile della montagna – ha spiegato Pizzimenti – è già da tempo all’attenzione della Giunta e degli Uffici competenti in materia di telecomunicazioni e politiche per la montagna”.
“Va evidenziato che sia con il Programma Ermes, di competenza regionale, sia con il Piano Aree Bianche, la cui regia è affidata al Ministero dello Sviluppo Economico, si è provveduto a implementare considerevolmente l’infrastruttura di dorsale e di accesso in fibra ottica a servizio delle sedi di Pubblica Amministrazione, delle imprese e dell’utenza residenziale, con particolare attenzione alle aree soggette al “digital divide” infrastrutturale”.
“In particolare – ha aggiunto l’assessore – l’intervento attuato da Open Fiber, in qualità di concessionario del Mise, prevede in generale di portare la fibra agli impianti di telefonia e ai nodi di rete che si trovino su tralicci a meno di 500 metri dal tracciato. Grazie a tale intervento, sarà quindi possibile servire anzitutto in fibra gli operatori di telefonia mobile che hanno le proprie stazioni radio base presso queste infrastrutture, garantendo per lo meno una miglior qualità del servizio erogato attraverso le installazioni già esistenti”.
“È doveroso ricordare però – ha sottolineato Pizzimenti – che l’installazione di tralici ed antenne sono di competenza degli operatori privati che valutano in autonomia l’opportunità o meno di garantire la copertura mobile ad un dato territorio”.
“Nonostante la disponibilità da parte della Regione, emersa in diverse riunioni, di prendersi carico della realizzazione dei tralicci e degli eventuali collegamenti necessari per garantire l’alimentazione elettrica e il collegamento in fibra, oltre all’eventuale prolungamento della viabilità locale, gli operatori – ha rivelato l’assessore – non sembrano avere al momento particolare interesse né risorse a bilancio da dedicare alla copertura delle zone scoperte”.
“Preso atto quindi delle difficoltà di ottenere una risposta efficace e tempestiva da parte degli operatori di telefonia mobile, gli Uffici stanno predisponendo a valere sul Por Fesr, con particolare riguardo alle aree interne, una nuova proposta di connettività che punti a servire – ha specificato l’esponente della Giunta – le aree remote e i percorsi turistici maggiormente frequentati con particolare riguardo alle zone ancora scoperte”.
“La proposta in corso di predisposizione è quella di realizzare delle ‘bolle’ FvgWiFi nei parcheggi, nelle aree di sosta, nei rifugi, lungo alcuni tratti sperimentali delle ciclovie di interesse regionale e più in generale nelle aree turistiche allo scopo di fornire connettività mobile tramite tecnologia WiFi ai fini della sicurezza dei turisti e di coloro che usufruiscono dei percorsi sentieristici in quota”.
“Sono inoltre in corso approfondimenti con la Protezione Civile – ha affermato Pizzimenti – per valutare il possibile impiego di tecnologie a bassa frequenza (che garantiscono quindi una miglior copertura) per poter assicurare la presenza di un segnale radio di soccorso, anche al di fuori delle “bolle””.
“Al momento, quindi, gli Uffici regionali con la collaborazione della Protezione Civile e del Soccorso Alpino stanno valutando la fattibilità e stanno stimando una prima valutazione economica di alcune proposte progettuali, capaci di servire i rifugi e le aree di interesse turistico, con l’intenzione di garantire una connettività mobile, che seppur limitata al servizio dati, è comunque sufficiente a permettere l’utilizzo delle più comuni applicazioni di messaggistica, chiamate e richieste di soccorso”.
“Questa progettualità, la cui attuazione rimarrebbe in capo alla Regione e non dipenderebbe, ai fini dell’attivazione, dai piani industriali degli operatori di telefonia mobile, potrebbe essere quindi realizzata e messa in opera – ha sottolineato l’assessore – con una tempistica compatibile con quella prevista dal Por Fesr 2021-2027”.
“Resta inteso, comunque, che le installazioni necessarie per raggiungere i rifugi e gli altri punti di interesse attraverso dei rilanci in radiofrequenza, ove non sia possibile completare il collegamento in fibra ottica, saranno strutturati in modo da poter ospitare anche le antenne per la telefonia mobile, nell’eventualità – ha concluso Pizzimenti – che qualche operatore trovi il budget necessario e sia interessato a dare copertura alla zona”.